L’intero Occidente capitalistico, oggi in forte e visibile declino ma per oltre cinque secoli parte dominante del pianeta Terra, e in particolare quel suo vagone di terza classe che risponde al nome di Unione europea, appare destinato ad andare a sbattere a velocità inaudita contro il muro della guerra e quello della catastrofe ambientale e sociale. Dal primo punto di vista è ormai del tutto esplicito l’intento di determinati circoli dominanti dell’Occidente di giungere a uno scontro frontale con quelli che ritiene i suoi nemici, sia in Europa che in Medio Oriente. Vittime sacrificali di questo deprecabile ma sempre più probabile impatto sono le popolazioni, per il momento quelle palestinesi e libanesi, da un lato, e noi cittadini europei dall’altro.
Il legame fra Ucraina e Israele in quanto difensori della civiltà occidentale è stato del resto messo in luce da uno degli intellettuali da sempre più asserviti alla logica deleteria dello scontro di civiltà, Bernhard Henri Lévy, il quale ha avuto modo di chiarire il suo pensiero in un’intervista data di recente al direttore di Repubblica Maurizio Molinari, nel corso della quale ha fra l’altro affermato che “In Ucraina e in Israele si sta combattendo su fronti diversi una stessa guerra. Stessi nemici, stessi valori. In entrambi i Paesi sono in ballo la democrazia e la libertà”.
Apprendiamo peraltro che la “nostra” Giorgia Meloni si è incontrata a Washington con il principale esponente della destra estrema a livello mondiale, il magnate delle comunicazioni (e di altro) Elon Musk, da cui ha ricevuto complimenti scarsamente gratificanti (“più bella dentro che fuori”), promesse di investimenti in Italia e il premio Global Citizen Award e al quale in cambio ha rivolto “un discorso incentrato sulla difesa e la celebrazione dei valori dell’Occidente contro autocrazie e regimi autoritari”, varando il nuovo e insidioso concetto di “patriottismo occidentale”. Un “patriottismo” che a ben vedere ha scarsissimo o nullo riguardo per la patria concreta di noi italiani e si traduce a tutt’oggi in pesanti e insostenibili aumenti delle spese militari, continuo sostegno al revanscismo ucraino nell’impraticabile e pericolosissima velleità di sconfiggere militarmente la Russia, oltre che nell’intollerabile sostegno al regime genocida israeliano, guidato da Benjamin Netanyahu che, mentre continua a massacrare i palestinesi, ha dato inizio a un nuovo bagno di sangue in Libano che si rivela anch’esso estremamente promettente per le sorti dell’industria bellica occidentale.
Parallelamente il Parlamento europeo ha varato una risoluzione, irresponsabile quanto velleitaria, che segna un nuovo passo verso l’abisso della guerra mondiale.
Si aggravano i tratti liberticidi e totalitari dell’Occidente che vorrebbe ancora una volta ridicolmente atteggiarsi a campione della libertà, della democrazia e dei diritti umani. Vengono varate normative autoritarie, come in Italia il recente pacchetto sicurezza, che prevede pene superiori a quelle previste per reati contro le persone per chi esprima liberamente il proprio pensiero esercitando il diritto alla libera manifestazione previsto e garantito dalla Costituzione repubblicana. Di quale democrazia può del resto parlare l’Occidente, laddove Macron sequestra e nullifica il voto dei francesi insediando governi che non godono di appoggi significativi né nel Parlamento né nel Paese? Quale credibilità riguardo ai diritti umani mentre assistiamo ogni giorno in diretta televisiva al massacro dei palestinesi e ora anche dei libanesi coll’appoggio più o meno esplicito delle classi dirigenti europee? Le vere radici positive dell’Occidente che vanno recuperate risiedono nell’opposizione strenua a questi misfatti e nella ricerca della cooperazione con il resto del mondo al quale ci lega un futuro che va condiviso.
Tornando al nostro Paese, che costituisce oggi il settore geopolitico più sbandato di un’Europa anch’essa allo sbando, è evidente la forte e piena divergenza fra quanto pensa, dice e soprattutto fa il nostro pessimo ceto politico dominante e i veri sentimenti del popolo italiano, che è un popolo profondamente amante della pace. Occorre quindi dare espressione politica a questo sentimento assolutamente prevalente fra gli italiani, aspirando e praticando la neutralità del nostro Paese nel folle e autodistruttivo scontro in atto. Bisogna porre bene in chiaro che noi italiani non vogliamo essere coinvolti in guerre presenti e future contro altri popoli e altri Stati, come le cosiddette autocrazie (concetto quanto mai nebuloso e scientificamente infondato), che sono le grandi potenze mondiali emergenti, a partire dalla Cina e dalla Russia.
Se il pessimo ceto politico di cui sopra non appare minimamente in grado di dare la giusta importanza a un tema come questo, che mette in gioco la stessa sopravvivenza fisica del popolo che dovrebbe rappresentare, è bene che emergano forze in grado di svolgere questo compito di portata storica, travolgendo sudditanze oramai obsolete e sempre più dannose.