“Non possiamo più chiudere gli occhi di fronte a tanti fatti di cronaca, a tanti episodi di varia gravità ma tutti intollerabili”. Lo ha detto il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, nella cerimonia di inaugurazione dell’anno scolastico ’24-’25. “Il disagio giovanile – ha aggiunto – è una grande e urgente questione nazionale che va affrontata con tutto l’impegno e i mezzi a disposizione. Senza indulgenze o lassismi, che sono peraltro diseducativi, ma senza nemmeno nutrire l’illusione che tutto possa essere risolto attraverso un’ottica esclusivamente securitaria”.
Politica - 16 Settembre 2024
Mattarella: “Il disagio giovanile è una grande e urgente questione nazionale che non va affrontata unicamente nell’ottica securitaria”
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- 00:04 - Biden: "Israele smetta di colpire forze Unifil”. La condanna di Meloni, Macron e Sanchez
(Adnkronos) - La richiesta a Israele di smetterla di colpire le forze Unifil in Libano arriva da più parti a poche ore dal ferimento di altri 2 peacekeeper della forza delle Nazioni Unite. Non ha dubbi il presidente Usa Joe Biden che, alla domanda "Vuole chiedere a Israele di cessare gli attacchi sulle forze di mantenimento della pace dell'Onu?", ha risposto "Sì, assolutamente". Nel frattempo l'Italia trova il sostegno di Francia e Spagna a Cipro, nell'ambito del vertice dei 9 Paesi europei del Mediterraneo.
La presidente del Consiglio Giorgia Meloni, a Cipro nell'ambito del vertice dei 9 Paesi europei del Mediterraneo trova una sponda nel capo dell'Eliseo Emmanuel Macron e nel primo ministro spagnolo Pedro Sanchez quando si tratta di condannare i ripetuti attacchi di Israele alle basi italiane Unifil. In quanto partner della missione istituita nel 1978 dalle Nazioni Unite dopo la prima invasione di Israele in Libano, i leader di Italia, Francia e Spagna - nell'ambito dei lavori del Med9 - firmano una dichiarazione comune per ribadire la loro "indignazione" dopo il ferimento di alcuni militari Unifil a Naqoura: "Questi attacchi costituiscono una grave violazione degli obblighi di Israele ai sensi della Risoluzione delle Nazioni Unite 1701" e "devono cessare immediatamente" intimano i tre Paesi, invitando Israele a impegnarsi per la sicurezza delle missioni Onu.
Netta la posizione del presidente francese Macron il quale rinnova il suo appello a "interrompere l'esportazione armi utilizzate" in scenari di guerra come Gaza e Libano: "E' l'unica leva che potrà mettere fine a tutto ciò. Stabilità e pace si ottengono solo attraverso soluzioni diplomatiche" scandisce il leader di Parigi, preoccupato per il rischio che le tensioni in Medio Oriente possano contaminare l'intera Regione ed estendersi a macchia d'olio anche oltre. Sulla stessa lunghezza d'onda il premier spagnolo Sanchez per quanto riguarda lo stop all'invio di armi a Israele: "Noi - spiega - lo facciamo già da tempo. La motivazione è semplice: senza armi non c'è guerra". Poi l'invito a "rivedere l'accordo tra Ue e Israele. Chiedo alla Commissione europea di dare una prova di coerenza".
"Come Italia non posso non tornare a condannare quello che è accaduto. Non è accettabile" dirà poi Meloni nelle dichiarazioni finali al termine del summit. La premier definisce "preziosa" l'opera prestata dai militari italiani nella missione Onu e in quella bilaterale Mibil, ribadendo l'impegno del suo governo a monitorare la situazione in Libano. E' necessario, secondo Meloni, "arrivare a un cessate il fuoco a Gaza e in Libano e al rilascio degli ostaggi israeliani" che si trovano ancora nelle mani di Hamas.
E' il presidente cipriota Nikos Christodoulidīs a illustrare alla fine dei lavori i contenuti della dichiarazione conclusiva, dove i 9 Paesi del Mediterraneo chiedono un "immediato cessate il fuoco" lungo la Blue Line che separa Israele dal Libano e in merito al conflitto russo-ucraino confermano il sostegno a Kiev per tutto il tempo necessario. Nel capitolo relativo ai migranti i leader auspicano una attuazione "efficace e tempestiva" del Patto su asilo e migrazione, con focus sulla dimensione esterna. A conclusione del Med9 il passaggio di consegne tra Cipro e Slovenia, che ospiterà il prossimo summit mediterraneo nel 2025.
Sugli attacchi da parte di Israele alle basi Unifil in Libano è intervenuto anche il ministro degli Esteri Antonio Tajani che ha inviato nuovi messaggi al ministro degli Esteri israeliano Israel Katz e anche al capo dello Stato Isaac Herzog per confermare che per l’Italia questi attacchi "sono totalmente inaccettabili". Secondo fonti della Farnesina il ministro ha scritto ai suoi interlocutori: "Sappiamo che la situazione sul terreno sta diventando molto complicata, ma crediamo che il vostro Governo prenderà ogni misura necessaria per evitare ogni possibilità di nuovi attacchi di questo tipo".
Il ministro Katz ha garantito "ogni sforzo possibile per evitare di danneggiare Unifil”. Lo stesso capo dello Stato Isaac Herzog ha garantito di occuparsi direttamente della questione con il governo del suo paese. Tajani ha chiesto al governo israeliano una inchiesta e comunque le scuse per i danni provocati nei giorni scorsi. Secondo fonti della Farnesina le prossime ore saranno decisive per ricevere chiarimenti e indicazioni cruciali da parte del governo di Israele. Il Governo italiano ritiene che a Gaza e in Libano si debba passare al più presto a un cessate il fuoco che permetta di riprendere un negoziato diplomatico verso un confronto politico fra le parti.
- 00:03 - Elezioni Usa, gli americani sono davvero pronti ad avere una donna presidente?
Washington, 11 ott. (Adnkronos) - Più si avvicinano le elezioni del 5 novembre per il presidente degli Stati Uniti, più i democratici sono preoccupati del fatto che l'America potrebbe essere meno pronta di quanto si possa immaginare ad essere guidata da una donna. Almeno i maschi americani, stando al sondaggio pubblicato questa settimana da a New York Times/Siena College secondo il quale Donald Trump ha un consistente vantaggio su Kamala Harris, 51% a 40%, tra gli elettori maschi a livello nazionale.
E non si tratta solo degli ormai famosi maschi bianchi che sono stati la chiave del successo a sorpresa del tycoon nel 2016 su Hillary Clinton, ma gli strateghi dem hanno lanciato l'allarme anche sul fatto che la vicepresidente deve recuperare terreno conquistato dall'ex presidente tra maschi ispanici e afroamericani. Da qui la vera e propria strigliata che Barack Obama, dalla Pennsylvania prima tappa del suo tour elettorale negli stati chiave, ha rivolto ai 'fratelli" afroamericani che non mostrano interesse e entusiasmo forse perché, ha detto chiaramente l'ex presidente, "non piace loro l'idea di una donna presidente".
Problematica anche la posizione di Harris, con gli ispanici. Un sondaggio USA Today/Suffolk University dei giorni scorsi mostra che in Arizona, che è uno stato chiave, il 51% degli maschi ispanici tra i 18 e i 34 anni sostiene Trump, mentre appena il 39% sostiene Harris. Il sostegno per il tycoon cresce ancora, il 57% contro il 37%, tra elettori tra 35 e 49 anni.
Bisogna poi aggiungere che Trump e il suo team elettorale hanno lanciato una campagna aggressiva per conquistare il "bro vote", il voto di maschi giovani, in particolare orientati alla cultura delle 'frat house', delle tifoserie sportive e degli sport di combattimento, per ritagliare una fetta di voti conservatori in un gruppo demografico, gli elettori più giovani, tradizionale riserva elettorale dei dem.
"Non credo che la gente non capisca quanto sia grande il problema che abbiamo con gli elettori maschi, in generale e in particolare afroamericani e ispanici - spiega a The Hill uno stratega - non possiamo semplicemente dire, abbiamo il voto delle donne, e anche se dovessimo vincere il mese prossimo dovremmo dare risposte a domande difficili".
Un finanziatore dem non esita ad ammettere: "Gli elettori maschi sono persi, almeno per questo ciclo". Le ragioni di questa emorragia di voti di maschi sono semplicemente sessiste, spiegano gli strateghi dem che indicano l'incapacità di molti maschi americani di accettare una donna alla più alta carica del Paese.
Harris "ha problemi con gli uomini per le stesse ragioni per cui li aveva Hillary Clinton, perché la misoginia esiste come esistono idee antiquate su chi debba essere presidente - afferma Christy Setzer, stratega democratica - intanto Trump ha rilanciato l'immagine di uomo forte machista e gli atteggiamenti da autocrate".
"Il messaggio non tanto velato della sua campagna è 'se sei un vero uomo vota per me', una mentalità da anni '50 che purtroppo ancora ha presa", conclude la stratega. "E' ridicolo dirlo nel 2024 ma non tutti sono pronti a votare per una donna presidente degli Stati Uniti", le fa eco lo stratega Jim Manley.
- 19:10 - Sostenibilità, Balducci (Sofidel): "E' una leva strategica"
Roma, 11 ott. (Adnkronos) - "Il Gruppo Sofidel è uno dei principali produttori al mondo di carta per uso igienico e domestico: carta igienica, asciugatutto, tovaglioli, fazzoletti, asciugamani in carta e veline. E la sostenibilità è una leva strategica pienamente integrata nel modello di crescita che ne guida le scelte industriali lungo tutta la catena di creazione del valore: dall’impegno per migliorare gli standard di sostenibilità della filiera di approvvigionamento, all’utilizzo di cellulosa 100% certificata da terze parti indipendenti, ai processi produttivi efficienti e alla localizzazione degli stabilimenti in prossimità dei mercati di distribuzione per ridurre l’impatto dei trasporti". Ad affermarlo è Riccardo Balducci, Group Sustainability Director di Sofidel, ha partecipato alla tavola rotonda "Climate journey: definire il percorso, valutare i risultati" che si è tenuta oggi, al Salone della Csr.
"Nel 2023, la riduzione delle emissioni dirette di CO2 - sottolinea - è stata del -11,5% rispetto al 2018, grazie agli interventi sull’efficienza energetica, all’impiego di impianti di cogenerazione e all’utilizzo di energie rinnovabili per favorire la transizione energetica. Un impegno che passa anche da una puntuale rendicontazione dei risultati per la quale Sofidel si affida ai più autorevoli rating internazionali: il Gruppo, ad esempio, è rientrato nella fascia Leadership dei rating Climate Change 2023, Forests 2023 e Supplier Engagement Rating Report 2023 di Cdp. Mentre nel 2024, nel rating di Morningstar Sustainalytics è stato inserito nella categoria 'Low Risk', dove si trovano le aziende con una forte capacità di gestione dei rischi ambientali, sociali e di governance. Risultando fra l’altro al primo posto nel suo settore di riferimento, quello degli 'Household Products'".
In termini di transizione ecologica, aggiunge, "è invece certamente da evidenziare l’impegno assunto nel 2023 con Sbti per raggiungere Net Zero entro il 2050 ovvero la riduzione delle emissioni di gas a effetto serra e la conseguente rimozione delle emissioni residue fino al punto più vicino possibile allo zero lungo tutta la catena del valore. Un obiettivo sfidante per raggiungere il quale Sofidel sta lavorando all’incremento dell’utilizzo di energia proveniente da fonti rinnovabili attraverso una strategia multi-opzione che tiene conto dei contesti legislativi, delle condizioni climatiche, delle disponibilità infrastrutturali, delle risorse naturali, delle tecnologie e degli incentivi disponibili nei Paesi in cui opera".
- 19:10 - Sostenibilità, Balducci (Sofidel): "E' una leva strategica"
Roma, 11 ott. (Adnkronos) - "Il Gruppo Sofidel è uno dei principali produttori al mondo di carta per uso igienico e domestico: carta igienica, asciugatutto, tovaglioli, fazzoletti, asciugamani in carta e veline. E la sostenibilità è una leva strategica pienamente integrata nel modello di crescita che ne guida le scelte industriali lungo tutta la catena di creazione del valore: dall’impegno per migliorare gli standard di sostenibilità della filiera di approvvigionamento, all’utilizzo di cellulosa 100% certificata da terze parti indipendenti, ai processi produttivi efficienti e alla localizzazione degli stabilimenti in prossimità dei mercati di distribuzione per ridurre l’impatto dei trasporti". Ad affermarlo è Riccardo Balducci, Group Sustainability Director di Sofidel, ha partecipato alla tavola rotonda "Climate journey: definire il percorso, valutare i risultati" che si è tenuta oggi, al Salone della Csr.
"Nel 2023, la riduzione delle emissioni dirette di CO2 - sottolinea - è stata del -11,5% rispetto al 2018, grazie agli interventi sull’efficienza energetica, all’impiego di impianti di cogenerazione e all’utilizzo di energie rinnovabili per favorire la transizione energetica. Un impegno che passa anche da una puntuale rendicontazione dei risultati per la quale Sofidel si affida ai più autorevoli rating internazionali: il Gruppo, ad esempio, è rientrato nella fascia Leadership dei rating Climate Change 2023, Forests 2023 e Supplier Engagement Rating Report 2023 di Cdp. Mentre nel 2024, nel rating di Morningstar Sustainalytics è stato inserito nella categoria 'Low Risk', dove si trovano le aziende con una forte capacità di gestione dei rischi ambientali, sociali e di governance. Risultando fra l’altro al primo posto nel suo settore di riferimento, quello degli 'Household Products'".
In termini di transizione ecologica, aggiunge, "è invece certamente da evidenziare l’impegno assunto nel 2023 con Sbti per raggiungere Net Zero entro il 2050 ovvero la riduzione delle emissioni di gas a effetto serra e la conseguente rimozione delle emissioni residue fino al punto più vicino possibile allo zero lungo tutta la catena del valore. Un obiettivo sfidante per raggiungere il quale Sofidel sta lavorando all’incremento dell’utilizzo di energia proveniente da fonti rinnovabili attraverso una strategia multi-opzione che tiene conto dei contesti legislativi, delle condizioni climatiche, delle disponibilità infrastrutturali, delle risorse naturali, delle tecnologie e degli incentivi disponibili nei Paesi in cui opera".
- 19:03 - Liguria: Schlein, 'Conte? Noi sempre testardamente unitari e disponibili'
Roma, 11 ott. (Adnkronos) - "No siamo sempre stati testardamente unitari e continueremo ad esserlo. Certamente siamo sempre stati disponibili e continuiamo a essere disponibili anche noi". Così Elly Schlein sulle parole di Giuseppe Conte su una piazza unitaria in Liguria per le regionali. "La Liguria affronta una sfida molto importante -ha detto la segretaria del Pd a margine di una iniziativa a Mormanno in Calabria- con un'ottima candidatura da parte nostra, quella di Andrea Orlando, che ha tutte le competenze, sulla sanità pubblica, il lavoro, la reindustrializzazione, che servono per assicurare un futuro dopo nove anni di malgoverno delle destre".
- 18:50 - Accoltellato al torace in strada a Rozzano, 31enne muore in ospedale: le indagini
Milano, 11 ott. (Adnkronos) - Manuel Mastropasqua stava tornando a casa da lavoro quando è stato accoltellato al torace. Il ragazzo, 31 anni, è morto la scorsa notte a Rozzano. Italiano, classe 1993, è stato trovato dai carabinieri a terra in Viale Romagna, attorno alle 3.30 del mattino e trasportato all'ospedale Humanitas di Milano, dove è deceduto.
A trovare il giovane, che viveva a Rozzano, riverso e già privo di sensi, è stata una pattuglia della tenenza dei carabinieri che passava di lì.
Non si sa da quanto tempo la vittima fosse stato colpito con la coltellata al torace. Si sa solo che tre ore prima, a mezzanotte - come spesso capitava - aveva finito il turno in un supermercato di Milano. Da lì, di notte e usando i mezzi pubblici, impiegava oltre due ore per rientrare a casa, che è poco distante dal luogo in cui è stato trovato agonizzante, vicino alla fermata del tram.
Al momento sembra che in zona non ci siano telecamere che potrebbero aver ripreso l'aggressione. I carabinieri stanno però studiando il tragitto percorso dalla vittima, per verificare se altri 'occhi elettronici' possano aver immortalato qualche dettaglio utile alle indagini, che ora procedono in ogni direzione. Il fatto che Mastrapasqua avesse con sé il telefono e il portafogli, sebbene senza soldi, allontana ma non esclude l'ipotesi di una rapina finita male.
- 18:17 - Stellantis: battibecco Calenda-Tavares, 'una presa in giro, non ha approfondito nulla'
Roma, 11 ott. (Adnkronos) - Durante l'audizione del ceo di Stellantis, Carlos Tavares, alla Camera è andato in scena un botta e risposta con Carlo Calenda. Anzi più di uno. "Un vivace confronto", come lo ha definito il leader di Azione interpellato dall'Adnkronos sull'accaduto.
Al centro dello scambio, i numeri. Quei numeri su cui, secondo Calenda, Tavares è stato quanto meno evasivo. Durante la replica di Tavares, Calenda ha interrotto il Ceo di Stellantis sul numero dei brevetti. "Ha detto 'approfondirò' ma il punto è che non ha approfondito alcun numero", rimarca Calenda. Poi al termine dell'audizione Calenda ha chiesto a Tavares di lasciare agli atti due slides di impegni di Stellantis che il Ceo aveva mostrato in audizione, ma il manager si è rifiutato. "Ci ha fatto vedere due slide. E gli ho chiesto: 'Quindi ce le lascia?'. Lui ha risposto che era materiale confidenziale e non poteva lasciarlo alla commissione. Una presa in giro".