Un colpo terribile per chiunque faccia un lavoro come il mio.
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Roma, 12 ott. (Adnkronos) - "Io candidarmi? Ma no, non scherziamo. In Toscana vedremo con la coalizione. Non so se Giani si ricandiderà, io lo sosterrei ma vediamo che dirà il Pd". Così Matteo Renzi a Omnibus su La7.
Bari, 11 ott. (Adnkronos Salute) - "Abbiamo toccato tutti gli aggiornamenti tecnologici nella chirurgia robotica, nella calcolosi, nella prostata. Sempre più l'urologia è senz'altro, tra le discipline chirurgiche, quella che dà più spazio a queste nuove tecnologie, grazie alla robotica, grazie al laser. Nella calcolosi certamente abbiamo oggi la possibilità di utilizzare strumenti sempre meno invasivi che ci permettono di andare dalla vescica, all'uretere, al rene, con minuscoli strumenti che hanno energie, quasi sempre laser, che ci permettono di aprire le ostruzioni, le stenosi, di rompere i calcoli con trattamenti pressoché ambulatoriali. Le patologie della prostata in una popolazione che invecchia, dove gli 84-85 anni vengono raggiunti da tanta parte della popolazione maschile, richiedono ovviamente tecnologie molto avanzate". Lo ha detto Vincenzo Mirone, responsabile comunicazione Società italiana di urologia (Siu), in occasione del 97esimo Congresso nazionale Siu che si conclude domenica Bari.
"Abbiamo già in programma nel novembre del 2025 un congresso che si sposta in Campania. Lo faremo a Sorrento - annuncia lo specialista - L'edizione 2024 nel capoluogo pugliese è andata molto bene: 1.500-1.600 iscritti, veramente un congresso importante. Molti i giovani specializzanti coinvolti. Molti gli ospiti stranieri, amici della Società italiana di urologia da tutta Europa, anche dagli Stati Uniti: penso che questa sia la strada giusta", conclude.
Bari, 11 ott. (Adnkronos Salute) - "Oggi abbiamo la fortuna di poter offrire ai nostri pazienti delle terapie innovative, delle terapie che dal punto di vista chirurgico vanno sempre nella direzione della mini-invasività". Questo significa poter "risolvere anche patologie importanti, preservando gli organi e offrendo una invasività minore. Il tempo della chirurgia a cielo aperto con i tagli è probabilmente, non dico scomparso, ma fortemente diminuito. Oggi la maggior parte dei nostri trattamenti si fanno con la laparoscopia, con la chirurgia robotica". Lo ha detto Vincenzo Ficarra, responsabile Ufficio scientifico della Società italiana di urologia (Siu), in occasione del Congresso nazionale Siu in corso a Bari.
"In urologia esiste il grande capitolo della endourologia - continua Ficarra - cioè la possibilità di trattare patologie dell'apparato urinario utilizzando le vie naturali, quindi risalendo all'interno degli ureteri e andando a raggiungere, ad esempio, questi calcoli che un tempo richiedevano trattamenti invasivi. Oggi riusciamo per via endoscopica a trattarli in maniera efficace". Il congresso è occasione però anche di aggiornamento su terapie farmacologiche. "Nuovi trattamenti, soprattutto nell'ambito oncologico - conclude lo specialista - allungano la vita dei pazienti che non hanno la possibilità di guarire dalle loro patologie, ma che possono essere trattati con farmaci molto efficaci per un tempo sempre più lungo".
Bari, 11 ott. (Adnkronos Salute) - "Le problematiche legate alla genitalità, sia urologica che andrologica, sono spesso trascurate". Mancano "specialisti dedicati ai ragazzi che, seguiti dal mondo pediatrico durante l'adolescenza, una volta diventati giovani adulti, non trovano più una figura di riferimento adeguata. Questa figura dovrebbe essere individuata nell'urologo con una specifica competenza nell'area genitale, che si occupa non solo dello sviluppo sessuale e riproduttivo, ma anche della salute generale dell'individuo di sesso maschile. Oltre alla cura delle problematiche genitali, l'urologo deve prestare attenzione agli aspetti preventivi per garantire il benessere complessivo. Spesso, queste condizioni riguardano patologie genetiche, endocrinologiche e uro-andrologiche, e il ruolo dell'urologo in questi casi diventa fondamentale nel panorama moderno della medicina". Lo ha detto Andrea Salonia, responsabile Ufficio Formazione della Società italiana di urologia (Siu), che al 97esimo Congresso nazionale della Siu, in corso a Bari, ha curato una sessione dedicata alla transizione di genere.
La presa in carico di questi pazienti "si divide in due fasi - chiarisce Salonia - La prima è rappresentata dal 'presente', ovvero il momento in cui, attorno ai 16 anni, i ragazzi perdono il contatto con il pediatra e devono essere presi in cura da un urologo-andrologo con esperienza specifica nell'area genitale. La seconda fase guarda al futuro, con molteplici sfaccettature legate alla gestione del cosiddetto ipogonadismo, della produzione e del funzionamento del testosterone, nonché alla salute cardiovascolare, osseomuscolare e psicologica. E' importante considerare anche l'armonia del percorso riproduttivo e sessuale di questi pazienti - conclude - aspetti che richiedono una gestione a lungo termine da parte di specialisti competenti".
Bari, 11 ott. (Adnkronos Salute) - "Stiamo assistendo in urologia, in medicina, in chirurgia ad una rivoluzione robotica. Tantissimi interventi che dapprima venivano eseguiti con una chirurgia a cielo aperto oggi vengono eseguiti in robotica, che ha soppiantato, in tantissimi centri italiani, la laparoscopia con una diffusione estremamente importante in tutta la Penisola. Il capostipite è stato l'Intuitive, il Surgical System, il robot Da Vinci. Oggi stiamo assistendo a una diffusione di altre piattaforme, alcune già in commercio, altre in arrivo, da utilizzare in molteplici chirurgie, molteplici piattaforme robotiche e, in futuro anche in telechirurgia". Così Andrea Minervini, responsabile Ufficio Ricerca della Società italiana di urologia (Siu), in occasione del Congresso nazionale Siu in corso a Bari fino al 13 ottobre spiega le novità in ambito chirurgico.
La telechirurgia è "la possibilità di operare dal proprio centro anche a molte migliaia di chilometri di distanza. Questo - illustra Minervini - è uno dei futuri possibili che ci permetterà di svolgere i nostri compiti stando comodamente seduti negli ospedali, nei nostri studi ma operando anche in altri continenti". Tra i risvolti di questa tecnologia, "dal punto di vista del paziente", può portare a "una migliore gestione delle liste d'attesa e di una serie di problematiche". L'evoluzione della "chirurgia robotica sta rendendo gli interventi molto veloci, con tempi di recupero sicuramente più rapidi dovuti alla mininvasività e al fatto che ci permette di ingrandire molte volte il campo operatorio e quindi stare attenti ai particolari chirurgici, migliorando anche la qualità dell'intervento. Questo vuol dire minori perdite ematiche - elenca lo specialista - recupero più rapido e rientro alle attività lavorative in tempi più brevi. I tempi di degenza, per il tumore della prostata, oggi giorno sono di 48-72 ore, sempre più tendenti alle 48 ore, questo vuol dire - conclude - che il paziente in ospedale ci sta 2 giorni, quindi tempi molto molto rapidi e questo a vantaggio anche della società, della produttività e del Pil nazionale".
Bari, 11 ott. (Adnkronos Salute) - "Il tema della denatalità è una delle questioni che preoccupano il nostro Paese. Quest'anno contiamo 400mila nati in meno rispetto allo scorso anno. Sono numeri importanti che ci dicono che c'è sicuramente una preoccupazione in più per mettere su famiglia da parte di tanti giovani uomini. Ma c'è anche un tema legato alla diminuzione della capacità di fecondare da parte dell'uomo. In passato eravamo abituati, come uomini, a fare ai 18 anni la famosa visita di leva. Era una visita durante la quale si verificavano anche gli organi genitali maschili e si escludevano quelle patologie, tipo il varicocele, che possono portare a una diminuzione della fertilità. Questo 'pit stop' oggigiorno non c'è più perché la visita di leva obbligatoria e stata eliminata. C'è quindi meno prevenzione in questo campo". Lo ha detto Giuseppe Carrieri, presidente della Società italiana di urologia (Siu), all'Adnkronos Salute in occasione del Congresso nazionale Siu in corso a Bari.
"Gli uomini di 18 anni - continua Carrieri - diversamente da quello che avviene per le giovani donne che vanno precocemente dal ginecologo, non si rivolgono agli urologi per una valutazione iniziale della loro fertilità. Questo, sicuramente, è un dato che possiamo mettere in correlazione alla diminuzione dell'arrivo di nuovi nati in Italia. Sensibilizzazione" su questo tema "è la parola chiave. Dobbiamo far capire che prevenire è meglio che curare e, in campo di infertilità, una visita intorno ai 18 anni, per i nostri ragazzi, è utile al fine di verificare che non ci siano in atto quelle condizioni, quelle patologie - conclude - che possono portare ad una diminuzione della fertilità quando poi decideranno di mettere su famiglia".
Bari, 11 ott. (Adnkronos Salute) - "La Società italiana di urologia, che è sempre stata attentissima ad aprirsi verso le altre società" scientifiche, "da quella americana, a quelle europee e internazionali, oggi si apre verso i Balcani. Bari è sempre stata la porta d'Oriente". Così Luigi Cormio, presidente onorario del 97esimo Congresso della Siu (Società italiana di urologia), in corso nel capoluogo pugliese fino al 13 ottobre, spiega all'Adnkronos Salute che "questa ulteriore collaborazione significa internazionalizzazione, ci dà la possibilità di aprirci a discussioni su piattaforme sempre più ampie e con tutti i Paesi che ci circondano. E' importante aprirci tanto alle società e avere un congresso che possa apportare tanto know how e, al contempo, che questo venga da diverse parti. In quest'ottica per noi è importante aprirci verso i Balcani".
Cosa implicano le due scelte che ti proponiamo: