Il mondo FQ

Strage di Samarate, Alessandro Maja condannato definitivamente all’ergastolo. “Un sollievo per la famiglia Pivetta e Nicolò”

Commenti

La Corte di Cassazione ha pronunciato l’ultima parola e chiuso definitivamente il caso della strage di Samarate. È stato condannato all’ergastolo Alessandro Maja, il 60enne interior designer che nella notte tra il 3 e il 4 maggio 2022 uccise la moglie Stefania Pivetta, la figlia minore Giulia e ferì gravemente il maggiore Nicolò a colpi di martello mentre stavano dormendo nella loro villetta, in provincia di Varese. “Per la famiglia Pivetta e per Nicolò si tratta di un sollievo“, ha spiegato l’avvocato, legale di parte civile, Stefano Bettinelli.

Dopo circa due anni di processi e battaglie legali la Cassazione ha dunque espresso il suo verdetto, ribadendo ciò che era già stato precedentemente sancito in primo grado dalla Corte d’Assise del tribunale di Busto Arsizio e, in secondo grado, dalla Corte d’Assise d’Appello di Milano. A presentare il ricorso contro queste decisioni erano stati i legali dello stesso Maja, i quali lo scorso febbraio avevano anche cercato di chiedere una nuova perizia psichiatrica per il 60enne. Tuttavia la Suprema Corte non solo ha rigettato il ricorso, ma ha pure confermato tutte le pene accessorie e i risarcimenti nei confronti delle vittime della tragedia a cominciare da Nicolò che, a causa dell’attacco subito dal padre, è rimasto gravemente invalido e sta ancora affrontando il percorso di riabilitazione.

In quella tragica notte Maja aspettò che il resto della sua famiglia si addormentasse prima di colpire. Dopo aver commesso la strage, uscì sul balcone, coperto di sangue, gridando “li ho uccisi tutti, bastardi”. Il pronunciamento della Cassazione “si tratta di un sollievo”, ha raccontato Bettinelli. Queste sono state le sue parole dopo la sentenza: “L’iter giudiziario è finalmente terminato. Ed è terminato con la giusta pena per ciò che ha commesso Maja. I miei assistiti hanno sempre e solo chiesto giustizia. Quanto stabilito dalla Cassazione è il massimo che la giustizia possa restituire davanti a un fatto in realtà irrisarcibile dal punto di visto affettivo e umano”.

Gentile lettore, la pubblicazione dei commenti è sospesa dalle 20 alle 9, i commenti per ogni articolo saranno chiusi dopo 72 ore, il massimo di caratteri consentito per ogni messaggio è di 1.500 e ogni utente può postare al massimo 150 commenti alla settimana. Abbiamo deciso di impostare questi limiti per migliorare la qualità del dibattito. È necessario attenersi Termini e Condizioni di utilizzo del sito (in particolare punti 3 e 5): evitare gli insulti, le accuse senza fondamento e mantenersi in tema con la discussione. I commenti saranno pubblicati dopo essere stati letti e approvati, ad eccezione di quelli pubblicati dagli utenti in white list (vedere il punto 3 della nostra policy). Infine non è consentito accedere al servizio tramite account multipli. Vi preghiamo di segnalare eventuali problemi tecnici al nostro supporto tecnico La Redazione