Sembrerebbe una sorta di “democrazia partecipativa” quella attuata dal Watford, società calcistica inglese e militante in Championship (la seconda divisione di calcio britannica). Ma in che consiste? Un tifoso desideroso di aiutare la squadra sul mercato può farlo. Come? Comprando una delle azioni che il club ha messo sul mercato.
Infatti, la società da oggi, giovedì 6 giugno, ha deciso di mettere in vendita il 10% delle quote, la cui valutazione complessiva si aggira intorno ai 20 milioni di euro. Risultato: ogni tifoso può diventare socio acquistando un minimo di 8 azioni dal costo di circa 15 euro l’una, per un totale di 120 euro. È un’iniziativa di azionariato popolare che funziona mediata il digital equity, un concetto finanziario per cui ogni azionista è al pari degli altri sfruttando il web.
Non solo. Il club, di proprietà di Gino Pozzo – figlio di Giampaolo e quindi proprietario anche dell’Udinese – ha anche pubblicato una lettera indirizzata ai tifosi. “Siamo uno dei primi club inglesi a offrire ai fan e agli investigatori un pezzo di proprietà del club“. E poi il Watford spiega l’utilizzo del denaro che riceverà: “Parte dei fondi raccolti saranno destinati all’ingaggio di nuovi giocatori per rinforzare l’organico dell’allenatore Tom Cleverley e per puntare a un ritorno in Premier League”.
ℹ️ We are opening ownership to our fans for the first time.
— Watford Football Club (@WatfordFC) June 4, 2024
Certo, i tifosi non avranno diritto di voto nelle scelte interne alla società con il loro contributo, ma riceveranno eventuali dividendi. Infatti, il club giallonero ha promesso dei premi agli investitori: diritto all’acquisto, in via esclusiva, di biglietti per i match oppure incontri con i loro calciatori. Ma il tutto dipendete naturalmente dall’investimento che viene fatto.