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Salman Rushdie contro Meloni: “Le consiglio di crescere ed essere meno infantile”

Salman Rushdie contro Meloni: “Le consiglio di crescere ed essere meno infantile”
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Giorgia Meloni? “Io a questa signora darei un consiglio di essere meno infantile e di crescere”. Il ritorno di Salman Rushdie in Italia per la prima volta dopo l’attentato subito il 12 agosto 2022 coincide con una critica alla presidente del Consiglio. Ospite del Salone del Libro di Torino, lo scrittore indiano naturalizzato britannico ricorda il processo subito da Roberto Saviano per aver definita “bastarda” la leader di Fratelli d’Italia, che ha portato alla condanna per diffamazione dell’autore di Gomorra, e attacca: “Ho sentito del contenzioso. A rischio mio personale devo dire che i politici dovrebbero farsi la pelle un po’ più dura perché un politico al giorno d’oggi oltre ad avere grande potere ha anche molta autorità – è stato il ragionamento di Rushdie – Quindi è normale che qualcuno tra la popolazione ne parli direttamente, magari male, anche usando una brutta parola come quella che ha usato Roberto”. Quindi il “consiglio” di “essere meno infantile e di crescere”.

L’autore de I versetti satanici ha perso la vista da un occhio e non può più usare una mano dopo essere stato accoltellato a New York, un’aggressione che gli è costata alcuni nervi recisi e altre 15 ferite alla schiena e al busto. Lo scrittore si trovava sul palco della Chautauqua Institution per tenere un discorso sulla libertà artistica, quando venne attaccato da Hadi Matar, 24 anni, ritenuto dalla polizia vicino all’estremismo sciita. In tribunale Matar si era dichiarato non colpevole, spiegando di aver tentato di uccidere lo scrittore per i suoi scritti giudicati offensivi verso l’Islam. Nel 1989 l’allora ayatollah iraniano Ruhollah Khomeini emise una fatwa ordinando l’uccisione di Rushdie: lo ritenne colpevole di blasfemia nei confronti di Maometto.

Con Saviano, Rushdie presenterà il suo ultimo libro “Coltello. Meditazioni dopo un tentato assassinio”, con il quale ha raccontato la sua terribile esperienza: “Questo ritorno in Italia per me significa un’ulteriore vittoria. Ero stato qui un mese prima dell’attentato, eravamo tornati negli Usa poco prima. Eravamo stati in Sardegna, Umbria, Capri, un po’ a Milano e a Roma. Era appena finito il tempo della pandemia ed era piacevole riuscire a tornare in un paese così bello. Il ritorno di oggi in Italia è la chiusura del cerchio”, ha detto lo scrittore. “Starò in Italia per un po’, poi andrò a visitare altri paesi europei. Ora è meglio non essere in America – ha aggiunto – Altri libri? spero proprio di sì, non so cosa sarà. Ho pubblicato due libri in due anni, ora faccio una pausa”.

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