Nemici, però carissimi. Di fronte (o quasi) De Laurentiis e Massimo Cellino nell’ultima (e cruciale) partita del campionato di Serie B tra Bari e Brescia. Il primo club è della famiglia De Laurentiis, lo gestisce il figlio di Aurelio, Luigi, ed è sull’orlo della Serie C, dopo aver perso a giugno 2023 la Serie A per una manciata di secondi contro il Cagliari. Il Cagliari è l’ex club di Massimo Cellino, attuale patron del Brescia. La squadra lombarda è matematicamente ai playoff ma potrebbe migliorare il proprio piazzamento (è ottava, affronterebbe il Catanzaro, ma vincendo potrebbe teoricamente salire fino al sesto posto). Un miglioramento di piazzamento che equivarrebbe quasi certamente a spedire in Serie C il Bari dei De Laurentiis: uno “scherzetto” cui Cellino avrà sicuramente pensato, visto che spesso nella loro esperienza presidenziale i due (Cellino e Aurelio) si sono beccati.

Rapporti buoni, persino ottimi tra i due presidenti: tutt’altra cosa rispetto a quelli che avevano, ad esempio, Cairo e Lotito ai tempi in cui la Lazio avrebbe potuto spedire in B i granata nel 2021, contingenza che all’epoca non sarebbe dispiaciuta troppo (eufemismo) al patron biancoceleste. Oggi sono amici pure Cairo e Lotito, così come sono amici Adl e Cellino che però, anche per via dei loro caratteri vulcanici, amano moltissimo punzecchiarsi. Fu proprio Cellino infatti a dare il benvenuto in Serie A al Napoli di De Laurentiis nel 2007, e già all’epoca furono scintille, con un fuorionda che catturava il patron rossoblù esprimersi in maniera critica (e colorita) sul mercato fatto dagli azzurri, ragionamento corroborato poi dal risultato del campo: al San Paolo finì 2 a 0 per i sardi, grazie ai gol di Alessandro Matri e di Pasquale Foggia, napoletano e tifosissimo del Napoli. E i buoni rapporti tra Cellino e De Laurentiis non sono stati utili a chiudere neppure un affare: né col Cagliari, né col Brescia da quando Cellino ne ha assunto la guida.

E dire che a De Laurentiis sarebbero piaciuti parecchi calciatori che un intenditore di calcio come l’imprenditore sardo ha saputo tirare fuori. Avrebbe voluto portare in azzurro Alessandro Matri, Adl, ma non se ne fece nulla, e poi Robert Acquafresca, e importantissima fu l’offerta presentata per Radja Nainggolan che un’estate era apparso vicinissimo a trasferirsi in azzurro, ma pure questo affare tra De Laurentiis e Cellino sfumò. E aveva praticamente la maglia azzurra addosso il compianto Davide Astori, non una ma due volte, prima nel 2013 e poi nel 2015, ma anche quella trattativa incredibilmente saltò. Tant’è che dopo una combattutissima (come quasi tutte le gare tra Napoli e Cagliari sono state, anche vista la rivalità tra le due piazze) partita di Aprile 2013 al San Paolo, che vide il Napoli rimontare il vantaggio iniziale dei sardi e vincere al ’94esimo per 3 a 2 grazie a un gol di Insigne che di fatto regalò il ritorno in Champions, De Laurentiis twittò al vetriolo “Vittoria dedicata a Cellino, ad Astori e a Nainggolan”. Sfottò, insomma.

Gli affari tra Cellino e Adl non sarebbero decollati neppure sull’asse Napoli-Brescia: avrebbe voluto Tonali, De Laurentiis, offrendo anche una cifra importante (40 milioni di euro), ma anche in questo caso evidentemente non è andata bene. E qualche battibecco c’è stato tra i due pure sulla gestione della pandemia Covid: Cellino (col suo Brescia ultimo in classifica in Serie A) avrebbe voluto sospendere il campionato 2019/2020, De Laurentiis era tra quelli che per contro ne chiedeva la ripresa, e ci fu in merito un confronto dialettico piuttosto acceso nell’assemblea tra presidenti in conference call (battibecco cui si unì pure Massimo Ferrero, all’epoca patron della Samp). Insomma due carissimi nemici, tra battibecchi, sfottò e qualche romanticismo, come quando per descrivere il collega Cellino non ebbe dubbi, paragonandolo a Patti Smith e alla sua “Because The Night”: “Perché è un sentimentale – disse – e la notte lo galvanizza”. E chissà se la notte di Bari galvanizzerà i galletti della famiglia De Laurentiis o darà modo a Cellino di riscrivere quel tweet: probabilmente no, visto che la delicatezza della gara sconsiglierebbe lo sfottò qualora ve ne fossero le condizioni. E magari sarebbe sconsigliato pure rievocare Patti Smith: è stata accanto ad Adl al Maradona lo scorso dicembre, in occasione di Napoli-Inter. Gli azzurri ne hanno beccati tre.

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