L’informativa della Polaria è stata acquisita dalla Procura di Civitavecchia e adesso Piero Fassino, come rivela la Repubblica, risulta formalmente iscritto nel registro degli indagati per il furto del profumo avvenuto il 15 aprile scorso nel duty free dell’aeroporto di Fiumicino, svelato dal Fatto Quotidiano il 24 aprile scorso. Un atto conseguente alla querela presentata dai responsabili dell’esercizio commerciale.

Agli atti ci sono anche i video delle telecamere di sicurezza che hanno ripreso tutte le fasi e ci sarebbero anche le testimonianze di sei commessi. Secondo quanto trapela, gli addetti del duty free avrebbero fatto riferimento ad altri due tentativi di furto nello stesso negozio da parte del parlamentare dem: uno poco prima di Natale e l’altro il 27 marzo scorso. Un aspetto non certo irrilevante: da lì dipenderà l’esito dell’indagine. I magistrati saranno chiamati a valutare se richiedere l’archiviazione per insussistenza di prove o per “particolare tenuità del fatto“. Una fattispecie, quest’ultima, non prevista nel caso di recidiva, cioè se venissero dimostrata la reiterazione del reato. I pm potrebbero quindi anche chiudere le indagini chiedendo il giudizio. Non è escluso che Fassino possa essere convocato dai magistrati per essere interrogato sull’episodio. Secondo quanto si apprende, in queste ore è in corso la valutazione degli inquirenti.

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