“I risultati dicono che c’è un aumento sul potassio dal momento del prelievo alla morte, il sodio scende un pochino rispetto i parametri fisiologici e questo è normale, e il cacio si mantiene costante. Questo ci ha detto che il campione era attendibile. Possiamo quindi attraverso la letteratura dire che c’è un intervallo di 124h con un range di più o meno di 24h. Quindi possiamo dire che la morte è avvenuta tra le 22 del 2 febbraio e le 22 del 31 gennaio“. Così Marcello Chiarotti, tossicologo forense, che ha esaminato il corpo di Giulio Regeni su mandato della procura il 6 febbraio 2016. “Oggi è un’udienza particolarmente dura e dolorosa, perché è stato raccontato minuziosamente tutto il male che si è abbattuto su Giulio“. Così Alessandra Ballerini, avvocata della famiglia Regeni, fuori piazzale Clodio. Degli studenti del V anno del liceo romano Tito Lucrezio Caro hanno letto dei testi da un libro dedicato a Giulio. “Abbiamo notato quell’amicizia e quello stare dalla parte dei diritti che fa molto bene”, ha affermato l’avvocata Ballerini. “Siamo immensamente grati e hanno dei pezzi col cuore”, ha affermato Paola Deffendi, madre di Giulio. “Si riconoscono anche loro nella figura di Giulio”, afferma Claudio Regeni, padre di Giulio.

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Processo Regeni, i medici legali e le torture subite dal ricercatore: “Pugni, calci, uso di mazze, bruciature”

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