Si deciderà dopo ottobre il destino processuale del vicesindaco di Ferrara, Nicola “Naomo” Lodi, imputato di induzione indebita. Il braccio destro del sindaco leghista Alan Fabbri ha scelto il rito abbreviato nel corso dell’udienza preliminare che ha visto anche il rinvio a giudizio del presidente della cooperativa Cidas, Daniele Bertarelli, al quale aveva chiesto di prendere provvedimenti contro un dipendente che lo aveva offeso. Per Lodi l’udienza è stata fissata al 29 ottobre. Per Bertarelli, che ha scelto il rito ordinario, il processo inizierà il 2 ottobre.

Secondo la richiesta di rinvio a giudizio del pm Alberto Savino, che inizialmente aveva indagato solo il vicesindaco per concussione, Lodi, abusando della sua qualità o dei suoi poteri di pubblico ufficiale, avrebbe infatti indotto il presidente di Cidas a promettergli indebitamente una utilità. E l’utilità, sempre secondo l’impianto accusatorio, sarebbe consistita nel colpire attraverso un provvedimento disciplinare il dipendente della cooperativa Daniel Servelli che lo aveva criticato su Facebook (una frase che gli costò un processo per diffamazione aggravata conclusasi con una multa).

I fatti contestati risalgono al maggio del 2020. Lodi, dalla mail istituzionale del Comune, aveva chiesto a Bertarelli di rimuovere il dipendente dall’incarico che stava svolgendo preso l’ospedale di Cona. Fatto “necessario per mantenere sereni rapporti collaborativi con la vostra cooperativa e che vogliamo non vengano meno per colpa di una persona di questo genere”.

Bertarelli non eseguì esattamente quanto richiesto da Lodi, ma procedette alla sanzione disciplinare minima prevista, quella del richiamo verbale (avvenuto il 27 maggio 2020) e successivamente in un ulteriore avvertimento orale, nel corso di una discussione (registrata da Servelli) il 18 agosto successivo. Pochi giorni prima Lodi aveva sollecitato nuovamente il presidente: il 14 agosto, in seguito ad altri post critici di Servelli, scrisse a Bertarelli di “valutare seriamente misure di limitazione di queste azioni”, pena il venir meno del rapporto di fiducia tra ente pubblico e società.

“È un processo privo di contenuti, un niente – commenta il difensore di Lodi, Carlo Bergamasco – ma questo niente è così tanto ben documentato da spingerci a scegliere il rito abbreviato”. Quanto al rinvio a giudizio del suo assistito, l’avvocato Simone Trombetti, che assiste Bertarelli, parla di “un esito che ci aspettavamo. Non siamo minimamente sorpresi”. In caso di condanna, anche in primo grado, il vicesindaco rischia la mannaia della legge Severino. A giugno a Ferrara si terranno le elezioni comunali per il rinnovo del sindaco e del consiglio comunale. In caso di elezione o di nuovo incarico, Lodi potrebbe incorrere nella decadenza dalla pubblica funzione.

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