Eni (controllata al 30% dal Tesoro) smentisce le indiscrezioni di stampa secondo cui la vendita dell’agenzia stampa Agi di sua proprietà avverrà con un bando di gara. Lo riferisce un portavoce del gruppo energetico, spiegando che “Eni conferma che, nonostante la rilevante attenzione mediatica sulla prospettata cessione dell’agenzia, a oggi la società non ha ricevuto alcuna manifestazione di interesse alternativa a quella attualmente in valutazione (da parte del gruppo di Antonio Angelucci, parlamentare della Lega e già proprietario dei quotidiani Libero, Il Tempo e Il Giornale, ndr) , che si ribadisce non sollecitata e non esclusiva”. “Eni conferma nuovamente la propria totale apertura a valutare nuove manifestazioni di interesse effettivo – prosegue il portavoce – e nel contempo la decisione, già adottata da diversi anni e che ha già portato in passato alla valutazione di molteplici altre manifestazioni di interesse, sino a ora non concretizzatesi, di uscire da un’area di attività che gli investitori e il mercato considerano come un’anomalia e che ha richiesto in questi anni un grande sforzo economico, manageriale e organizzativo”.

Il ricorso a un bando di gara era stata auspicata dai giornalisti dell’agenzia che contestano le modalità con cui sta procedendo la proprietà. Il bando di gara è ritenuto un percorso più trasparente. Nei giorni scorsi il Comitato di redazione dell’Agi, Fnsi e Stampa Romana sono tornati a chiedere “con forza ai vertici aziendali e all’editore Eni di fare chiarezza sui contenuti del possibile accordo di compravendita dell’Agenzia che, stando a notizie di stampa non smentite, si configurerebbe come un passaggio non trasparente, con termini che nulla avrebbero a che vedere con le logiche di mercato, la valorizzazione dell’azienda e l’utilizzo di risorse pubbliche”. Massimizzazione del profitto che è stata auspicata anche dal ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti, azionista di maggioranza relativa di Eni. Oggi Marina Berlusconi ha smentito categoricamente un interesse per ‘l’agenzia da parte di Mondadori.

Di fronte alla comunicazione di Eni, il comitato di redazione dell’Agi ha proclamato “un nuovo sciopero per l’intera giornata di giovedì 11 aprile, in applicazione del secondo pacchetto di mobilitazioni proclamato dall’assemblea dei redattori, e si riserva di mettere in atto altre iniziative di protesta a difesa dell’indipendenza e del pluralismo dell’informazione primaria.
Oggi i redattori dell’Agi ancora una volta sono stati messi a conoscenza delle intenzioni dell’editore da una nota stampa e non da comunicazioni ufficiali ai lavoratori. Il cdr – si legge in una nota – esprime il suo sconcerto per come una delle più grandi multinazionali italiane, partecipata dallo Stato, sta trattando da mesi il futuro professionale e personale di oltre 70 giornalisti, che domandano un percorso trasparente per la eventuale cessione dell’agenzia di stampa e prende atto come si preferisca una trattativa privata ad un bando di gara, per sua natura strumento più idoneo alla corretta valorizzazione di un’azienda”.

Enigate

di Claudio Gatti 15€ Acquista
Articolo Precedente

Ho protestato sotto la sede di Facebook perché è in gioco la libertà di parola. Ma ai partiti non importa

next