Rimane caldo il fronte meridionale della guerra ucraina e si infiamma di nuovo, pericolosamente, la battaglia di Zaporizhzhia. Mentre gli eserciti di Mosca e Kiev si attaccano in diverse aree della regione, il direttore generale dell’Agenzia internazionale per l’energia atomica (Aiea), Rafael Grossi, lancia l’allarme dopo che domenica tre attacchi hanno colpito “le principali strutture di contenimento dei reattori della centrale nucleare” ancora in mano ai russi. Gli “attacchi sconsiderati” alla centrale “aumentano significativamente il rischio di un grave incidente nucleare e devono cessare immediatamente”, ha detto Grossi definendo il raid di domenica “una chiara violazione dei principi fondamentali per la protezione della più grande centrale nucleare d’Europa”. Raid che, stando alle dichiarazioni del personale russo della centrale, continuano: un altro drone, dicono, è stato abbattuto sul tetto del reattore numero 6. Ma da Kiev rispondono prontamente: “I russi hanno colpito di nuovo l’impianto industriale a Zaporizhzhia” causando 6 feriti.

Scambio di accuse – Non è stata precisata la paternità del triplice attacco con droni anche se sembra possa essere opera dell’esercito ucraino, dato che l’impianto è ancora in mano agli uomini di Mosca. Proprio dal Cremlino arrivano le accuse nei confronti degli uomini di Volodymyr Zelensky, Il portavoce Dmitry Peskov ha detto che gli attacchi sono “una provocazione molto pericolosa. I dipendenti dell’Aiea che sono sul posto hanno avuto l’opportunità di assistere a questi attacchi. Questa è una tattica molto pericolosa che ha conseguenze molto negative a lungo termine”. E dal ministero degli Esteri aggiungono: la Russia cercherà ovunque e punirà “chi attacca le strutture nucleari russe. La responsabilità degli attacchi alla centrale e le eventuali conseguenze ricadono interamente sui Paesi che aiutano Kiev. La comunità mondiale dovrebbe privare Kiev della capacità di compiere attacchi terroristici ai siti nucleari”. Ma da Kiev si parla di “fake news”: si tratta di una “campagna di provocazioni e falsità”, ha detto il direttore del centro ucraino per la lotta alla disinformazione, il tenente Andriy Kovalenko. Mosca attacca il sito “con i droni, fingendo che la minaccia alla centrale e alla sicurezza nucleare provenga dall’Ucraina”.

Incendiata nave russa – Intanto l’intelligence militare ucraina (Gur) ha rivendicato un’operazione nella quale è stata data alle fiamme la nave missilistica russa “Serpukhov” nell’exclave russa di Kaliningrad. Lo scrive il Kyiv Post citando una fonte del Gur ucraino secondo cui l’imbarcazione ha riportato danni significativi a seguito dell’incendio nell’operazione realizzata ieri. “È stata un’operazione speciale della Gur. La nave non si sente bene adesso”, ha detto la fonte al Kyiv Post. Ieri, il Gur aveva pubblicato un messaggio su Telegram riferendo dell’incendio della nave, senza tuttavia rivendicare esplicitamente le responsabilità.

Le preoccupazioni per i raid sulla centrale – Ma sono soprattutto i raid a Zaporizhzhia che preoccupano particolarmente gli osservatori internazionali per il rischio di una catastrofe che coinvolgerebbe l’intero continente e riporta indietro al novembre 2022, quando i due eserciti si davano battaglia nell’area della centrale con pericolose esplosioni vicino alle aree più sensibili: è il primo caso del genere “dal novembre 2022 e dopo aver stabilito i cinque principi di base per evitare un grave incidente nucleare con conseguenze radiologiche – continua Grossi – Nessuno può in teoria trarre beneficio o ottenere alcun vantaggio militare o politico dagli attacchi contro gli impianti nucleari. Faccio appello fermamente ai responsabili militari affinché si astengano da qualsiasi azione che violi i principi fondamentali che proteggono gli impianti nucleari”.

Bombe su tutta la regione – Poco prima l’Aiea aveva dichiarato che “attacchi di droni hanno causato un impatto fisico su uno dei sei reattori dell’impianto e una vittima”, specificando che “i danni all’unità 6 non hanno compromesso la sicurezza nucleare ma si tratta di un incidente grave che potrebbe minare l’integrità del sistema di contenimento del reattore”. In particolare, ci sono stati “danni superficiali” al tetto e “rigature su una parete di cemento” che sostiene i “serbatoi di stoccaggio dell’acqua primaria di reintegro”. I bombardamenti, però, si estendono non solo all’area dell’impianto, ma a tutta la regione. Tre persone sono state uccise in attacchi lanciati dalle forze russe nella notte, come ha fatto sapere il governatore della regione, Ivan Federov. “Tre persone sono state uccise e tre sono rimaste ferite nel distretto Pologivskyi“, ha precisato.

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