Nel 2022 in Italia “24 zone di qualità dell’aria” presentavano “valori limite giornalieri” di concentrazione dell’inquinamento superiori al consentito e una zona superava i limiti annuali. È la denuncia di Bruxelles, con la Commissione europea che per questo motivo ha avviato una nuova procedura di infrazione nei confronti di Roma per il mancato rispetto degli obblighi sulla qualità dell’aria, evidenziando l’inosservanza della sentenza della Corte di giustizia Ue emessa nel 2020. L’Italia ha ora due mesi di tempo per rispondere e “colmare le carenze”. In assenza di una risposta “soddisfacente“, l’esecutivo Ue potrebbe deferirla nuovamente alla Corte, con la richiesta di imporre sanzioni finanziarie.

Nella sentenza citata dalla Commissione presieduta da Ursula von der Leyen, la Corte di giustizia ha ritenuto che l’Italia aveva già violato gli obblighi derivanti dalla direttiva sulla qualità dell’aria ambiente (direttiva 2008/50/CE). Il Green Deal europeo, con la sua ambizione di inquinamento zero, richiede la piena attuazione degli standard di qualità dell’aria per proteggere efficacemente la salute umana e salvaguardare l’ambiente naturale, scrive la Commissione Ue. La direttiva sulla qualità dell’aria obbliga gli Stati membri a mantenere le concentrazioni di specifici inquinanti nell’aria, come il PM10, al di sotto di determinati valori limite. Se questi valori limite vengono superati, gli Stati membri devono adottare misure per mantenere il periodo di superamento il più breve possibile. Sebbene l’Italia abbia adottato alcune misure dopo la sentenza, nel 2022 ben 24 zone di qualità dell’aria hanno ancora segnalato superamenti dei valori limite giornalieri e una zona ha segnalato superamenti dei valori limite annuali. La Commissione ha pertanto inviando una lettera di costituzione in mora all’Italia.

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