Profitti a quasi dimezzati per Basf, uno dei più grandi gruppi chimici tedeschi. Gli utili 2023 si sono fermati a 3,8 miliardi di euro rispetto ai 6,9 del 2022, confermando le anticipazioni dello scorso gennaio. L’aumento delle spese per l’energia causato dallo stop alle forniture russe ed il rallentamento della domanda hanno superato l’effetto dei tagli ai costi. Il gruppo ha quindi annunciato ulteriori tagli per circa un miliardo di euro. Non sono esclusi altri tagli all’organico per cui sono in corso discussioni con i sindacati.

Una cura lacrime e sangue che dovrebbe consentire di riportare i profitti sopra gli 8 miliardi di euro nel 2024, anche grazie a prezzi dell’energia tuttora relativamente elevati rispetto alla media storica ma in discesa. L’amministratore delegato Martin Brudermueller, in uscita ad aprile, ha spiegato che l’andamento dei ricavi mostra “l’urgente necessità di ulteriori interventi per aumentare la competitività”. Con la Germania che attraversa una blanda recessione e una più profonda crisi esistenziale, la domanda di prodotti chimici speciali e i prodotti petrolchimici di base è in frenata. “È grave perché si può davvero vedere che l’Europa sta perdendo competitività e la Germania lo ha fatto in modo particolare”, ha detto Brudermueller. Di recente Basf si è ritirata da due joint venture in Cina dopo le segnalazioni di violazioni dei diritti umani. L’indagine interna dell’azienda non ha confermato queste violazioni ,a il gruppo ha comunque deciso di troncare i legami a causa delle pressioni di media ed opinione pubblica.

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