Ne sfornano una al giorno… di follie, invece di fare proposte serie, fondate e attuabili per il bene dei cittadini.

Vi ho spiegato solo nell’ultimo mio scritto che il gruppo San Donato, capitanato dall’ex politico Angelino Alfano lo stesso che è a capo anche di una delle aziende coinvolte nel crollo del cantiere di costruzione di una nuova Esselunga a Firenze, ha deciso di quotarsi in Borsa.

Intanto mi domando come possa essere così tanto bravo questo signore che è avvocato, è stato ministro della Giustizia e degli Interni, amministratore delegato del gruppo sanitario italiano privato accreditato più grande d’Italia e di società strettamente legate al gruppo alimentare più grande d’Italia. Deve avere un numero di neuroni cerebrali e di sinapsi maggiori della norma per poter riuscire a dividersi in così tante mansioni ognuna molto impegnativa ma che hanno tutte come fondo spesso il guadagno aziendale.

A tal punto che, come detto, quella che dovrebbe curare la salute dei cittadini viene usata per investire soldi in azioni. Ognuno di noi potrà comperarne un pacchetto investendo sulla malattia dei cittadini. Ma attenzione non su tutte le malattie, anche le più rare, ma spesso maggiormente sulle più redditizie. Le rimanenti le lasciano alle poche strutture ospedaliere pubbliche rimaste. Tanto senza nessun tipo di controllo chi può lamentarsi? Forse solo i pazienti che lottano ogni giorno con liste di attesa interminabili o la necessità obbligata di aprire il portafoglio per essere curati. Ecco che allora troveranno aziende sanitarie private disponibili ovunque. Territoriali, forse a breve anche nei supermercati. D’altronde come vi spiegai tempo fa, una struttura sanitaria esclusivamente a pagamento è stata autorizzata ad aprire financo nel palazzo della Regione Lombardia. Come dire ai cittadini: non voglio fare nulla per farvi fare le visite come dovreste con il Sistema Sanitario Nazionale ma sono così attenta ai vostri bisogni clinici che ve le faccio fare addirittura dentro al palazzo di tutti, a pagamento!

Una lotta impari la mia. Senza possibilità alcuna. La salute e la malattia ormai alle svendite. Proprio come all’Esselunga.

Già l’Esselunga quella dei bollini e dei finti premi che tutti sanno che mascherano in fondo una spesa nel senso che chi li ha inventati ha giocato sul desiderio bambinesco del premio, non del risparmio. Gratificano l’esigenza di avere a qualunque costo, non la necessità reale di risparmiare per meglio spendere.

Ecco che proprio l’Assessore alla Sanità della Regione Lombardia ha proposto un metodo simile. Ti premio se tu fai le visite di prevenzione in modo tale che il sistema spenda meno. Un giusto concetto ma che ha come obbiettivo il ricavo dell’ente regionale. Perché il problema che se l’obiettivo reale fosse il cittadino-paziente prima dovrebbe pensare a come far fare le visite con il Sistema Sanitario Nazionale. Per una visita oculistica mutualistica ad esempio si aspetta almeno un anno e il medico-assessore sa che il glaucoma, patologia estremamente invalidante che coinvolge circa il 14% della popolazione, ha un costo sociale enorme? Ma forse ha dimenticato gli studi universitari come quando era stato intercettato mentre si parlava di massaggi forse non proprio prettamente terapeutici!

Perché in fondo se si volesse veramente fare qualcosa per prevenzione basterebbe, come dico da anni, sospendere tutte le attività private, visite esami ed interventi, nelle strutture pubbliche o private accreditate quando queste non rispettano quei tempi di attesa fisiologicamente accettabili per ogni specialità. Ma come può farlo l’assessore che è nel sistema che ha voluto, in Regione Lombardia, dare in mano ai privati accreditati la gestione del 70% della sanità pubblica? Altro che tessera a punti con bollini per la salute. In realtà è una tessera che maschera l’incapacità reale (c’entrano sempre i neuroni?) di fare qualcosa per tutti.

Io sono contro i “malati bollati”.

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