Qual è il rapporto fra arte, letteratura, filosofia, psicanalisi e astrologia? “L’astrologia è la scienza del tempo. Di un tempo complesso in accordo con i ritmi planetari che non differiscono — questa è la straordinaria scoperta — dai ritmi di tutto ciò che sta sulla terra”, sostiene Marco Pesatori.
Scrittore, artista, intellettuale dagli incontri significativi, basti citare Allen Ginsberg, Gregory Corso, Lawrence Ferlinghetti o musicisti come John Cage, Pesatori ha pubblicato una ventina di libri, fra cui il romanzo “Il Trigono del Sole” (Feltrinelli). A febbraio è in uscita per Mimesis il suo ultimo lavoro, “Astrologia per intellettuali”. Un viaggio fra i segni dello zodiaco attraverso il tema natale di artisti, scrittori, filosofi, musicisti e poeti.
“L’astrologia è cultura, non roba per astrologi. Questo sapere è scienza femminile, ecologica, creativa, immaginativa, disciplina centrale del Rinascimento, che diventa con l’Illuminismo separazione irrimediabile fra uomo e natura, e le conseguenze le paghiamo ogni giorno, lungo una china irrimediabile”, spiega a FqMagazine. Poi aggiunge: “L’astrologia non c’entra nulla con l’onnipotenza della pre-visione, distorsione che non può cogliere il futuro se prima non ha analizzato il passato e non ha occhi aperti sul presente. Compito dell’astrologia non è azzeccare previsioni, ma sbagliarle”.
Un esempio? “Se sono l’astrologo della Cremonese e prevedo che perderà 4 a 0 con il Milan – si chiede Pesatori- a cosa servo? Il mio compito è fare in modo che la Cremonese almeno pareggi. Per fare questo bisogna lavorare con metodo e costanza consapevoli che lo Zodiaco è una macchina per riflettere, non per prevedere”. Ecco le sue riflessioni ‘poetiche e letterarie’ in esclusiva per FqMagazine.
L’Ariete (Giove a favore, Plutone contro: punteggio calcistico 1 a 1, ma il segno generico non esiste se non per gioco. Non esiste una Carta del Cielo personale con pianeti tutti in Ariete) deve recuperare la potenza del cuore bollente e trasmettere poesia lavica con tutto l’entusiasmo, come avrebbero fatto i grandi del segno, Baudelaire, Verlaine, Gregory Corso, Lawrence Ferlinghetti, con pizzico di razionalità alla Cartesio, precisione composta alla Lacan e slancio coraggioso alla Wilhelm Reich.