Spuntano anche tre emendamenti della Lega tra quelli depositati al testo della manovra in commissione Bilancio al Senato. Le proposte, si specifica, non sono di carattere oneroso (come più volte richiesto dal ministero dell’Economia) ma in ogni caso esulano dall’accordo di maggioranza, che prevedeva di incanalare tutte le modifiche in un maxi-emendamento concordato. Una mini-ribellione che è facile ricondurre al clima teso tra il Carroccio e Fratelli d’Italia, ai ferri corti per le candidature alle Regionali 2024.

Le opposizioni, invece, chiedono una valanga di modifiche: in tutto oltre 2.600. Nel dettaglio, 1.103 vengono dal Pd, 945 dal M5s, 330 dall’Alleanza Verdi e Sinistra, 150 da Italia viva e 91 da Azione, neo-componente del gruppo Misto dopo il divorzio dai renziani. Mercoledì i dem e i pentastellati illustreranno le rispettive contro-proposte sulla legge di bilancio: “Dimostreremo che non è vero quello che dice la premier Meloni, che la coperta è corta. Se la sai usare, la coperta è sufficiente”, assicura il leader M5s Giuseppe Conte. Tra le proposte di modifica firmate dal suo gruppo anche un emendamento che rifinanzia per due anni il Reddito di cittadinanza, abolito dal governo.

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