Ho centinaia di mail di studenti e studentesse che mi scrivono per esprimere il loro cordoglio e a tratti la loro rabbia e per chiedere risposte. È difficile trovare delle risposte, so che questo fatto ha colpito non solo la nostra comunità ma l’intero Paese e forse ci ha colpiti perché oltre al gesto in sé, così violento, è accaduto tra due ragazzi nati negli anni 2000 e cresciuti in un ambiente socio-culturale che definiremmo normale“. Lo ha detto Daniela Mapelli, rettrice dell’Università degli Studi di Padova, che in apertura di un convegno nell’aula magna, stamattina ha chiesto “un minuto di silenzio” per Giulia Cecchettin, “la nostra studentessa uccisa in maniera così violenta ed efferata”, fatto che “ha colpito tantissimo la nostra comunità”. “Filippo non è cresciuto in un ambiente violento eppure è riuscito ad esprimere una violenza incredibile, questo oltre a lasciarci attoniti, ci spaventa moltissimo perché può succedere. Ed è successo”, ha continuato.

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