Più di tre ore di assedio all’abitazione di un parente di Robert Card, l’uomo sospettato di avere sparato in tre aree diverse di Lewiston, seconda maggiore città del Maine, uccidendo 18 persone e ferendone 13. Nella notte fra 26 e 27 ottobre le forze dell’ordine e gli elicotteri hanno circondato la casa, situata vicino a Bowdoin, ma se ne sono andati dopo aver eseguito un mandato di perquisizione e dopo aver chiesto a chiunque si trovasse nell’appartamento di arrendersi e di “uscire con le mani in alto”, urlando attraverso un megafono.

Prosegue dunque la caccia all’uomo, ritenuto estremamente pericoloso e ricercato da centinaia di agenti. Ieri era stata trovata l’auto dell’ex militare, poco distante dai luoghi delle sparatorie. Le autorità avevano inoltre disposto la chiusura di scuole, ambulatori e negozi, chiedendo a tutti i residenti di non uscire di casa.

A quanto comunicato dal sovrintendente Jake Langlais sul sito web del distretto, ancora oggi le scuole pubbliche di Lewiston resteranno chiuse. “Nnon apriremo gli edifici e non effettueremo il trasporto con gli autobus” ha chiarito. Nella giornata odierna lezioni cancellate anche per il Bates College di Lewiston, che ha pure rinviato l’inaugurazione del primo presidente nero della scuola, Garry Jenkins.

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