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Brescia, in fiamme l’auto di un volontario antibracconaggio: era alla ricerca di trappole illegali. Le associazioni: “Atto intimidatorio”

Brescia, in fiamme l’auto di un volontario antibracconaggio: era alla ricerca di trappole illegali. Le associazioni: “Atto intimidatorio”
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“È appena successo”. La voce è scossa dalla paura. A poche decine di metri c’è l’auto completamente avvolta dalle fiamme. Chi l’ha incendiata, a mo’ di avvertimento, l’ha fatto da poco. Ed è ancora in zona. È la scena che si è trovato di fronte un volontario antibracconaggio nel comune di Collio, in Alta Val Trompia: era impegnato nell’attività di ricerca di trappole illegali, quando è rientrato verso la propria macchina. Incendiata. L’uomo – guardia che combatte i bracconieri da anni, vicina a Cabs e Wwf – ha telefonato a vigili del fuoco e forze dell’ordine e, trattandosi con evidenza di un atto doloso, ha sporto denuncia. Il grave episodio intimidatorio segue l’aggressione da parte di un cacciatore, sempre nel Bresciano, avvenuta pochi giorni fa, ai danni di una guardia del Wwf.

Tutte le associazioni ambientaliste (Cabs, Enpa, Lac, Lav, Leidaa, Legambiente, Lipu Birdlife Italia, Lndc Animal Protection, Federazione nazionale pro natura, Oipa e Wwf Italia) hanno condannato l’accaduto attraverso un comunicato stampa: “È un avvenimento grave e allarmante. Questa escalation trova una diretta responsabilità nell’azione di alcuni settori del mondo venatorio che invece di educare i cacciatori al rispetto delle leggi e dell’ambiente, ricorrono spesso a promesse di ogni tipo per frenare l’emorragia di nuovi soci e, influenzando la politica, ottengono l’approvazione di leggi che hanno il solo obiettivo di aggirare o cancellare ogni misura di tutela”. A proposito di questo, ilFattoQuotidiano ha dato notizia degli emendamenti, promossi da Lega e Fratelli d’Italia, per aggirare le normative europee sull’utilizzo delle munizioni al piombo, per esautorare l’Ispra e per depotenziare i giudici amministrativi.

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E infatti, continuano le associazioni: “In un solo anno dall’insediamento del governo Meloni sono state aggredite le norme fondamentali a tutela della biodiversità, esponendo il Paese al concreto rischio di una nuova procedura d’infrazione europea. Al contrario, nulla è stato fatto per intensificare i controlli e le sanzioni contro i bracconieri e i trafficanti di animali e nulla per supportare il prezioso e rischioso lavoro delle forze di polizia e dei volontari. Sono stati infatti ridotti gli strumenti normativi a disposizione delle forze dell’ordine e della Magistratura, fino a muovere un vero e proprio attacco contro chi è chiamato a far rispettare le leggi, da parte di numerosi esponenti politici, tra cui consiglieri regionali, parlamentari, sottosegretari e ministri”. In questi giorni, sul territorio Bresciano, è attivo lo speciale reparto dei carabinieri che si occupa di antibracconaggio (Soarda). Ieri, in un’altra area del Nord Italia (Langhe, Barolo), un veterinario è stato aggredito da un gruppo di cacciatori, che a suo dire stavano sparando vicino ad alcune abitazioni.

Mail: a.marzocchi@ilfattoquotidiano.it

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