Di “un eventuale nuovo pacchetto di armi da inviare in Ucraina da parte dell’Italia c’è già tantissima gente che ne parla non avendone competenza, quindi evito di parlarne io”. È una mal celata irritazione quella mostrata dal ministro della Difesa Guido Corsetto, dopo l’annuncio fatto negli scorsi giorni dal collega di governo – e vicepremier – Antonio Tajani.

“Se ci sarà un nuovo invio di armi da parte dell’Italia all’Ucraina non glielo posso dire. Tajani ha detto che si sta pensando ad un ottavo pacchetto. Pacchetti che come lei sa – afferma Crosetto ai cronisti, al termine del suo intervento al ‘Festival delle Città’ in corso a Roma – si costruiscono sulla base di richieste e dell’opportunità di soddisfarle. Ora stiamo valutando le richieste”.

Dal palco Crosetto analizza lo stop all’invio di armi annunciato dalla Polonia “non è uno scricchiolio politico, è uno scricchiolio tecnico-industriale, cioè se supero un certo limite vado a incidere sulla mia possibilità di difesa”. Ma poi, ai cronisti che gli chiedono se anche l’Italia è vicina al limite raggiunto dai polacchi, garantisce: “L’Italia non lo supererà”. Sulla guerra in Ucraina ai aggiunge: “Non penso sia possibile militarmente arrivare al ripristino dell’Ucraina”, cioè recuperare l’integrità nazionale, Crimea compresa, attraverso il conflitto e la sconfitta della Russia. “Ho la paura che l’inverno blocchi le attività terrestri ma possa incrementare notevolmente le attività aeree russe. Auspico – afferma Crosetto dal palco – che nella prossima primavera, esaurite da entrambe le parti le controffensive, si possa aprire un tentativo di dialogo”.

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