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Migranti, anche Bonaccini dice no al piano del governo: “Cpr in Emilia-Romagna? Non se ne parla. Da Roma nessun dialogo con le Regioni”

Migranti, anche Bonaccini dice no al piano del governo: “Cpr in Emilia-Romagna? Non se ne parla. Da Roma nessun dialogo con le Regioni”
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Un centro di permanenza e rimpatrio per i migranti in ogni regione? “Noi non ci rendiamo disponibili a nulla se stiamo parlando di parole al vento. Se vogliono discutere di qualsiasi cosa ci chiamano e discutiamo insieme, per me in questo momento di Cpr non se ne parla assolutamente“. Anche il presidente dell’Emilia-Romagna Stefano Bonaccini si iscrive al lungo elenco dei governatori che bocciano il piano varato dal governo Meloni per affrontare la crisi migratoria. “Il governo ha pienamente fallito la gestione degli arrivi e loro redistribuzione”, attacca il leader della minoranza Pd a Radio24. “Questi parlano di autonomia e poi, dall’alluvione ai migranti, centralizzano tutte le decisioni, senza alcun confronto con la Conferenza delle regioni e gli enti locali e soprattutto senza piano condiviso. Se vogliono decidere tutto da Roma se ne assumeranno le responsabilità, ma continueranno a sbagliare“.

Bonaccini ha affermato tra l’altro di aver chiesto un incontro sul tema al ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi, ma di non aver ricevuto risposta: una ricostruzione smentita da fonti del Viminale all’AdnKronos, secondo cui non è arrivata nessuna richiesta. “Mi sono appena sentito con il ministro Piantedosi e ci siamo detti che ci vedremo a breve, probabilmente ci sono stati dei misunderstanding per quanto riguarda la richiesta di incontro”, ha detto in seguito il governatore, a margine di un incontro in Comune a Bologna. “Con Piantedosi non ho alcuna necessità o voglia di litigare perché l’ho conosciuto qui e lo ricordo come un ottimo prefetto di Bologna. Da parte mia c’è solo volontà di collaborazione”.

Già nei giorni scorsi numerosi presidenti di Regione, anche di centrodestra, hanno contestato la decisione del Consiglio dei ministri di individuare (entro i prossimi due mesi) nuove strutture da adibire a centri per i rimpatri. “Non esprimerò mai la condivisione a nessun Cpr in Toscana, si stanno prendendo in giro gli italiani”, ha detto il dem Eugenio Giani. Scettico anche il leghista veneto Luca Zaia: “Puntare sui rimpatri è come svuotare il mare con un secchio. Ci saranno anche i Cpr, ma non ce la faremo mai”, dice, precisando peraltro di non aver ancora “mai parlato con nessuno” al governo. Mentre Francesco Roberti, neo-presidente forzista del Molise, si è rirato indietro: “da quello che mi risulta, non abbiamo una struttura idonea da adibire a Cpr”. Chi invece si mostra entusiasta è il presidente della Liguria Giovanni Toti: “L’altra mattina a Genova abbiamo già dato al ministro Piantedosi la disponibilità, ovviamente, a collaborare per tutto quello che serve al Paese per dare una risposta ordinata a una crisi che non è certamente risolvibile né in pochi giorni, né in settimane o mesi e neppure a livello esclusivamente nazionale”.

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