Quattro asili nido nelle città belghe di Marcinelle, Couillette e Charleroi sono stati presi di mira, nella notte tra martedì 12 e mercoledì 13 settembre, con attacchi incendiari e scritte a bomboletta. Gli atti vandalici sono una protesta contro il progetto Evras, il nuovo piano di “educazione alla vita relazionale, emotiva e sessuale” predisposto dalle autorità nazionali. A quanto ha riferito la procura di Charleroi, per il momento non è stato identificato alcun sospettato.

Il piano Evras è obbligatorio in tutte le scuole della Federazione Vallonia-Bruxelles già dal 2012, ma il tema è tornato di attualità il 14 settembre, quando il Parlamento ha confermato l’accordo di cooperazione con le scuole. Tale accordo ha scatenato numerose proteste, con accuse di “ipersessualizzazione” degli alunni: secondo alcuni comitati di famiglie, il piano mira a “insegnare la sessualità ai bambini, fin dalla tenera età”.

Diverso il parere della ministra francofona all’Educazione e alla Sanità, Bénédicte Linard: “Sentiamo preoccupazioni relative a cose o contro materiali didattici che in realtà non rientrano nelle attività”, ha spiegato all’emittente televisiva RTL. “Le attività di Evras esistono da molto tempo”, ha aggiunto la ministra, ricordando che il piano comprende corsi obbligatori da due ore l’anno.

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