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Esplosione alla Sabino, indagini in corso: sequestrata l’azienda. Rinviata a ottobre la prima udienza sulla tragedia del 2020

Esplosione alla Sabino, indagini in corso: sequestrata l’azienda. Rinviata a ottobre la prima udienza sulla tragedia del 2020
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Sono stati recuperati e portati all’obitorio dell’ospedale di Chieti, a disposizione dell’autorità giudiziaria, i corpi dei tre lavoratori morti mercoledì a mezzogiorno nell’esplosione avvenuta alla Sabino Esplodenti di Casalbordino. Le tre vittime sono Fernando Di Nella, 50 anni di Lanciano (Chieti), Gianluca De Santis (40) di Palata (Campobasso), e Giulio Romano (56) di Casalbordino. Le indagini sono in corso, a coordinarle il sostituto procuratore della Repubblica del tribunale di Lanciano, Silvia Di Nunzio. È stato disposto il sequestro dello stabilimento. Il sindaco Filippo Marinucci ha emesso un’ordinanza di evacuazione dagli edifici nelle vicinanze della Sabino Esplodenti. In tutto sono una decina le persone residenti nell’area che sono state evacuate. Sei sono state alloggiate in albergo e le altre sono state ospitate da parenti e amici. Tra loro non ci sono minori.

Intanto, è stata rinviata al prossimo 3 ottobre l’udienza preliminare per la tragedia del 21 dicembre 2020, quando, sempre all’interno dello stabilimento Esplodenti Sabino, morirono tre operai a seguito di un’altra esplosione. In 10 sono – compresi i vertici dell’azienda – si dovevano presentare oggi davanti al gup Anna Rosa Capuozzo. L’accusa principale, per tutti, è cooperazione colposa in omicidio colposo, per colpa generica cagionata dalla negligenza, imprudenza e imperizia, e per colpa specifica, consistita nella violazione di diverse norme antinfortunistiche. Ma c’è stato il rinvio per legittimo impedimento, per l’assenza di uno dei dirigenti dell’impresa che ieri era presente in azienda al momento dello scoppio e che è impegnato sul posto in seguito appunto ai danni dell’esplosione.

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