Mentre l’approvazione di una legge per garantire i diritti dei bambini nati da coppie omogenitoriali sembra sempre più un miraggio, le vite di genitori e figli vengono finiscono nelle aule dei Tribunali. Da Trento arriva un caso particolare che però è l’esempio di quanto sia urgente avere un perimento in cui tutelare i minori. Il Tribunale per i minorenni di Trento ha riconosciuto l’adozione di un bambino di poco meno di quattro anni da parte di un genitore non biologico di una coppia omogenitoriale riconosciuta in Canada ma non in Italia. L’istanza – come racconta il T quotidiano – è stata avanzata lo scorso marzo a causa di gravi problemi di salute del padre biologico del bambino, nato mediante gestazioni per altri.

Nell’arco di quattro mesi, il collegio presieduto dal presidente del Tribunale, Giuseppe Sapadaro, si è espresso favorevolmente all’adozione da parte del genitore sociale. L’istanza era stata valutata positivamente anche dalla Procura dei minorenni di Trento, che però aveva chiesto alla coppia di rinunciare all’istanza di registrazione della doppia paternità.

Nel solco della sentenza delle sezioni Unite della Cassazione del 30 dicembre 2022 he – decidendo su una coppia di padri – aveva innescato le impugnazioni degli atti di nascita trascritti alle anagrafi di diversi comuni, c’erano stati molti ricorsi. Lo scorso 23 giugno a Milano aveva annullato l’atto di nascita del figlio di una coppia di uomini ma non quelli dei bambini con due mamme: le coppie formate da due donne non hanno bisogno di ricorrere alla gestazione per altri (o maternità surrogata) che è vietata in Italia. Precedentemente sempre i giudici milanesi avevano affidato un bimbo al marito del padre biologico del piccolo che era morto. Il Tribunale aveva anche ordinato la trascrizione dell’atto di nascita con la doppia paternità.

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