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Crolla la fiducia delle imprese: ad agosto l’indice scende ai minimi da ottobre 2022. In calo anche quella dei consumatori

Crolla la fiducia delle imprese: ad agosto l’indice scende ai minimi da ottobre 2022. In calo anche quella dei consumatori
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Le imprese vedono nubi all’orizzonte dell’economia italiana. L’indice composito del clima di fiducia, secondo l’Istat, in agosto è calato da 108,9 a 106,8, attestandosi al livello più basso da novembre 2022. Lieve calo anche per il clima di fiducia dei consumatori: l’indice passa da 106,7 a 106,5, valore che si mantiene comunque sopra il livello medio del periodo gennaio-luglio 2023. Assoutenti parla di “un campanello d’allarme che il Governo farebbe bene a non sottovalutare, adottando subito misure di contrasto”. “Con la situazione attuale, caratterizzata da una inflazione ancora molto elevata e dalla ripresa dei prezzi dei carburanti, l’indice sulla fiducia non poteva che diminuire”, commenta il presidente Furio Truzzi, che chiede “un immediato taglio delle accise sulla benzina che avrebbe effetti non solo sui prezzi alla pompa, ma anche su quelli dei prodotti trasportati, a partire dagli alimentari”.

Per quanto riguarda le imprese, per tutti i comparti indagati si stima una riduzione dell’indice di fiducia. Che passa da 99,1 a 97,8 nella manifattura e da 166,5 a 160,2 nelle costruzioni. Anche nei servizi si registra un deterioramento della fiducia con il relativo indice che passa, nel commercio al dettaglio, da 111,0 a 108,8 e nei servizi di mercato da 105,5 a 103,6. Nella manifattura peggiorano sia i giudizi sugli ordini sia le attese sul livello della produzione; le scorte rimangono sostanzialmente stabili. Nelle costruzioni, sia i giudizi sugli ordini/piani di costruzioni sia le aspettative sull’occupazione presso l’azienda registrano una dinamica negativa. In relazione ai servizi di mercato, giudizi favorevoli sugli ordini si associano ad attese sugli ordini e opinioni sull’andamento degli affari in deterioramento. Nel commercio al dettaglio tutte le componenti peggiorano.

Per la fiducia dei consumatori invece – spiega l’istituto – “emergono segnali contrastanti che sono sintetizzati nelle variazioni dei quattro indicatori calcolati mensilmente a partire dalle stesse componenti: il clima economico e il clima futuro calano, rispettivamente, da 123,4 a 121,5 e da 115,0 a 114,1; invece, il clima personale e quello corrente aumentano passando, nell’ordine, da 101,1 a 101,5 e da 101,0 a 101,4″.

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