“Avevamo parlato di un ritocchino che sa di propaganda, ma leggendo cosa hanno davvero intenzione di fare è molto peggio del previsto”. Sono le parole di Roberto Grendene, segretario dell’Unione degli Atei e degli Agnostici Razionalisti (Uaar), nel commentare il testo del decreto legge 105, pubblicato in Gazzetta ufficiale il 10 agosto, con cui vengono introdotte alcune novità decisive in materia di ripartizione dell’8xmille: la quota attribuita alla diretta gestione statale, in merito alle scelte dei contribuenti a favore dello Stato ma senza l’indicazione della tipologia specifica dell’intervento, sarà utilizzata in maniera prioritaria per finanziare progetti straordinari relativi al recupero dalle tossicodipendenze e dalle altre dipendenze patologiche. “Sappiamo già come andrà a finire – sottolinea Grendene – verranno destinati ulteriori fondi pubblici a organizzazioni private religiose che pretendono di curare le ‘dipendenze patologiche’ invece di sostenere il Servizio sanitario nazionale”. La Uaar si dichiara da sempre a favore di un’abolizione o una revisione totale dell’8xmille.

“Il Governo Meloni, a differenza di quanto si era inizialmente compreso, non si limita ad aggiungere una nuova scelta nell’8×1000 a diretta gestione statale ma mette le mani sulle scelte inespresse. E non quelle relative all’8×1000 in generale, quelle continueranno a essere ripartite a beneficio delle confessioni religiose che con questo meccanismo riescono a sottrarre alla fiscalità generale un miliardo di euro al posto dei circa 390 milioni che spetterebbero loro conteggiando solo il 28% di scelte reali per la chiesa cattolica” si legge nella denuncia dello Uaar. Per il finanziamento di questi interventi straordinari relativi alle tossicodipendenze e delle altre dipendenze patologiche infatti, la Uaar denuncia la scelta del governo di sottrarre fondi che, seppur in linea con le osservazioni della Corte dei conti, venivano ripartiti fra altre voci ammesse per la scelta “Stato” come: Edilizia scolastica di proprietà pubblica (29,80%), Calamità naturali (13,32%), Fame nel mondo (7,86%), Beni culturali (7,42%), Assistenza ai rifugiati (2,51%). “Il governo Meloni” prosegue Grendene, “ha pensato di attingere da quel restante 42,79% di scelte Stato (una cifra che supera i 50 milioni di euro, con trend in crescita) per finanziare organizzazioni che presenteranno domanda”.

La prima area di intervento del decreto, infatti, va a stabilire che la quota di 8xmille dell’Irpef attribuita alla diretta gestione statale, in merito alle scelte dei contribuenti a favore dello Stato ma senza l’indicazione della tipologia specifica dell’intervento, sarà utilizzata in maniera prioritaria per finanziare progetti straordinari relativi al recupero dalle tossicodipendenze e dalle altre dipendenze patologiche, sulla base delle domande presentate da associazioni interessate entro il 31 ottobre 2023 comprendendo, per la parte eventualmente rimanente, anche le scelte inespresse dei contribuenti. Inoltre, il decreto stabilisce che a partire da quest’anno, in caso di tipologia di intervento non indicato da parte dei contribuenti, la quota a diretta gestione statale sarà ripartita tra gli interventi ammessi con finalità stabilite direttamente da una deliberazione del Consiglio dei ministri. “L’invito dell’Uaar è a mettere nero su bianco tutte le scelte che è possibile effettuare nella scheda 8×1000 della dichiarazione dei redditi. Perché delle volontà degli italiani a questo governo, come ai precedenti, sembra non importare molto” conclude Grendene nel comunicato.

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