“Il Governo e il Ministero dell’Istruzione sono dei cattivi pagatori”. A denunciare il ritardo dei pagamenti delle retribuzioni di migliaia di supplenti che da maggio non vedono un centesimo di euro, sono le organizzazioni sindacali. Come riportato nei giorni scorsi dal quotidiano La Stampa e come già verificato più volte anche in passato dal ilfattoquotidiano.it, i precari della scuola sono costretti ad attendere mesi e mesi prima di vedere uno stipendio.

Il ministro dell’Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara, ha assicurato che gli arretrati saranno sanati con i cedolini di agosto. Ma la situazione per i precari tutto diventa ancora più complicata dal momento che non è nemmeno facile ottenere la cosiddetta Naspi (prestazione di disoccupazione). Proprio in un’interrogazione presentata in parlamento nei giorni scorsi da Elisabetta Piccolotti di Alleanza Verdi Sinistra, sono state denunciate le lungaggini burocratiche per la Naspi che può essere richiesta solo a giugno, a conclusione dell’incarico, ma l’erogazione avviene dopo almeno sessanta giorni.

“Le ricadute di questi ritardi sulla vita privata degli insegnanti sono pesantissime”, ha affermato Piccolotti, sfidando il ministro dell’Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara, a immaginare la vita senza un salario per quattro mesi consecutivi.

Una situazione che anche Gianna Fracassi, segretaria nazionale della Flc Cgil, denuncia: “La ragione di questi ritardi sta nel meccanismo farraginoso degli accreditamenti, che devono passare attraverso i controlli infiniti e lentissimi del ministero dell’Istruzione e del ministero dell’Economia. Abbiamo posto questo problema al tavolo delle semplificazioni amministrative, ma la risposta alla nostra istanza è stata una presa in carico la cui soluzione si prospetterebbe entro marzo 2024”.

Parole condivise dalla collega che sta a capo della Cisl Scuola, Ivana Barbacci, che a ilfattoquotidiano.it spiega: “Anche un solo ritardo determinato da una carenza di risorse in tempo adeguato o strutturali in termini di sistema informatico, è un problema che va risolto. Quest’anno il fenomeno rimane diffuso ma i numeri sono calati, c’è stato un impegno in termini tecnici a far fronte all’allineamento tra il caricamento dei contratti e l’attribuzione delle risorse alle scuole. Ci sono ancora parecchi problemi quando ad esempio si prende una supplenza in un ordine di scuola e poi in un altro”. Barbacci, tuttavia, vede una soluzione possibile: “Abbiamo posto la questione al ministro che si è impegnato a risolvere il problema ma potremo verificare ciò con il nuovo anno scolastico. Non ci sono più margini di tollerabilità. Il pacchetto “semplificazioni” dovrebbe dare garanzie. Parallelamente c’è stata la promessa del Mef di disporre alle scuole finanziamenti adeguati corrispondenti ad ogni contratto. Settembre sarà la prova per vedere se l’intervento annunciato da Valditara sarà efficace o meno”.

Decisamente preoccupato anche il segretario della Uil Scuola, Giuseppe D’Aprile, che al nostro giornale dice: “Si sta calpestando un diritto costituzionalmente garantito. Una situazione inaccettabile per docenti e Ata, i quali, invece, meritano più rispetto, soprattutto per la condizione precaria – più di 200mila supplenti – unica nel nostro Paese. È una situazione intollerabile, considerando anche il momento economico attuale. Non è più accettabile che l’ordinarietà dei pagamenti si sia trasformata da troppo tempo ormai in emissioni speciali da parte del Mef.

Proprio rispondendo a D’Aprile il ministro Valditara ha assicurato l’arrivo degli arretrati. “Il segretario D’Aprile dovrebbe ben sapere che abbiamo avviato un percorso, proprio grazie al piano di semplificazione, per risolvere le criticità e i conseguenti ritardi nei pagamenti degli stipendi dei docenti precari, criticità e ritardi cronici che abbiamo ereditato”, ha detto il ministro. “In ogni caso”, ha aggiunto, “nell’immediato, con il cedolino di agosto verranno erogati tutti i compensi dovuti, comprensivi degli arretrati in favore del personale precario con incarichi di supplenza breve”.

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