Via libera del Consiglio dei ministri al decreto legge per la tutela dei lavoratori in caso di emergenza climatica. Il testo è stato proposto dal ministero del Lavoro dopo i due incontri avuti con le parti sociali nei giorni scorsi dopo diversi incidenti mortali. Il provvedimento estende la possibilità di accedere alla cassa integrazione per l’edilizia e l’agricoltura, i settori più esposti. Consente, in caso di eventi oggettivamente non evitabili, di chiedere la cig ad ore per i lavoratori edili e agricoli, escludendola dal conteggio previsto (rispettivamente 52 settimane nel biennio mobile per la cig ordinaria in edilizia e 90 giorni nell’anno solare per la Cisoa in agricoltura). I sindacati hanno messo in luce come queste misure siano insufficienti. Restano ad esempio esclusi vaste fasce di lavoratori come gli stagionali, i contratti a termine e i non subordinati (come spesso sono i rider). Le organizzazioni dei lavoratori chiedevano di stabilire per decreto lo stop alle attività quando la temperatura a cui sono esposte le persone supera i 33 gradi.

“Nel decreto di oggi ci siamo occupati del settore edilizia-lapideo e agricoltura, settori particolarmente interessati dagli eventi atmosferici in atto, sia per quanto riguarda ciò che sta avvenendo al Nord che al Mezzogiorno. Interveniamo per consentire a tutte le aziende dell’edilizia di chiedere la cig ordinaria, per eventi oggettivamente non evitabili, fuori dal tetto massimo. In agricoltura per gli operai a tempo indeterminato facciamo un analogo intervento, consentendo anche l’utilizzo ad ore”. Possibilità che scatterà all’entrata in vigore del decreto “per il 2023”. Così la ministra del Lavoro, Marina Calderone, al termine del Consiglio dei ministri. “Con questo provvedimento diamo risposte importanti per la tutela della salute e della sicurezza dei lavoratori soprattutto in quegli ambiti in cui sono maggiormente esposti alle temperature elevate”. È quanto dichiara il ministro della Salute, Orazio Schillaci.

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