La gestazione per altri, anche detta maternità surrogata solidale, manda in frantumi il fronte delle opposizioni. Un emendamento presentato dal deputato di +Europa Riccardo Magi ha prodotto il risultato di un tutti contro tutti nell’Aula della Camera. La proposta di modifica, presentata durante il dibattito sulla proposta di legge del centrodestra che introduce il reato universale, è stata bocciata con 191 contrari, 44 astenuti e soli 9 voti a favore. A votare contro è stato l’intero centrodestra al quale si è aggiunta, dalle file del Pd, l’ex ministra Paola De Micheli. Il Movimento 5 Stelle si è astenuto e così ha fatto anche Bruno Tabacci, anche lui iscritto al gruppo Pd. L’Alleanza Verdi Sinistra ha votato a favore. Il Pd invece è uscito dall’Aula. “Ehi segretario, stiamo discutendo della maternità surrogata. So che ti sei battuta molto nei comizi per contrastarla. Dove sei? Fra un po’ votiamo la legge” maramaldeggia il deputato di Fdi Federico Mollicone rivolgendosi alla leader del Pd Elly Schlein. Il provvedimento completo potrebbe essere approvato dalla Camera già in serata.

Cosa proponeva Magi? Di fatto la regolamentazione della gestazione per altri in modo dettagliato e l’istituzione di un Registro nazionale delle gestanti. Un emendamento apparso al Pd come una “forzatura” come l’ha definita la capogruppo di Montecitorio Chiara Braga. “A nostro avviso non viene presentato per emendare una legge ingiusta ma apre una questione cha meriterebbe di essere discussa in altra sede – spiega in Aula – A fronte di una iniziativa violenta della maggioranza, non apre alcuna possibilità di discussione. Contestiamo una questione di metodo: ci viene chiesto di accettare a scatola chiusa, o tutto o niente“. Tra gli effetti collaterali, aggiunge Braga, c’è che “aprirebbe a una revisione della legge 40 senza nessun confronto tra noi”. Una linea contraria espressa anche da Luana Zanella, che non è una deputata qualunque: è la capogruppo di Alleanza Verdi-Sinistra, è una parlamentare esperta, di 73 anni, una lunga militanza nei Verdi dei quali è stata anche portavoce nazionale. Oggi ha votato in dissenso dal resto del gruppo. La proposta di Magi, dice, “è una grande mistificazione, perché attorno alla cosiddetta generosità di una donna che presta se stessa per una gravidanza c’è il profitto da parte di tutti i soggetti coinvolti, in particolare le agenzie che anche a livello europeo agiscono in un vero e proprio settore produttivo, in cui la donna viene sfruttata per la sua capacità produttiva”. “Questa proposta delinea un concetto di maternità che non ha nulla a che vedere con la maternità che si è affermata nel corso dei millenni – prosegue – La maternità non può essere ridotta a un mezzo di produzione a vantaggio di altri. Il suo intervento ha ricevuto applausi scroscianti del centrodestra e ha provocato la reazione di Alessandro Zan, deputato del Pd, che – anche senza fare nomi – ha invitato a usare un linguaggio “non violento” – riferendosi probabilmente alla questione delle agenzie e del “profitto” – nei confronti delle famiglie e dei bambini nati con la gestazione per altri.

E infatti anche lo stesso Magi parla di questa bocciatura da sinistra come di “uno schiaffo in faccia in più alle famiglie e alle persone che hanno nella Gpa l’unica alternativa per avere figli”. “Mi stupisco – sottolinea – del Partito democratico: alla capogruppo Braga è toccato il compito di argomentare la scelta del Pd di non votare nostro emendamento su Gpa solidale. La linea è questa: attaccare noi per non ammettere loro divisioni interne e renderle palesi”. Il deputato di +Europa incalza i democratici: “La verità la conosce Braga, la conosce Schlein e la conoscono i cittadini che dal Pd oggi si aspettavano coraggio: nel Pd persiste un’anima conservatrice su questi temi che ogni volta blocca tutto”.

Più nel merito Magi rivendica che “l’alternativa vera” alla legge del centrodestra che “che definirà bambini e bambine figli di un reato universale” e che è un “obbrobrio giuridico“, è la regolamentazione in forma solidale, dice. Esiste in molte democrazie avanzate e, continua, “già solo questo pone nel ridicolo questa maggioranza e questo governo, che vogliono rendere un reato universale ciò che altrove è nei fatti realtà. E allora saranno le istituzioni di queste democrazie a farvi una pernacchia” sottolinea. “Come accaduto in molti altri casi – prosegue – la società italiana è più avanti e serve regolare queste situazioni, perché è con la regolamentazione che si combatte lo sfruttamento e la commercializzazione. E servirebbe un po’ più di rispetto quando di parla delle famiglie che hanno fatto ricorso alla surrogazione di maternità quando sistematicamente si parla di utero in affitto, che è già un modo di orientare l’opinione pubblica, che è molto più avanti di questo parlamento”. “Si è persa un’occasione“, commenta l’associazione Coscioni. “Noi – si legge in una nota – insieme con le tantissime persone che per una malattia o per una condizione hanno bisogno di accedere alla gravidanza per altri, non perdiamo la speranza che ci possa essere una valutazione diversa al Senato e continueremo con la mobilitazione in corso”.

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