Le opposizioni sono pronte a presentare una pioggia di emendamenti alla delega fiscale al Senato. Perché considerano rotto il patto stretto con la maggioranza nei mesi scorsi, quando si era concordato di ‘smezzare’ l’esame della riforma tra Camera e Senato, con quest’ultimo che avrebbe emendato solo gli articoli finali relativi a sanzioni e riscossione. “Presenteremo emendamenti sulla riforma fiscale, anche sulla parte già affrontata alla Camera, perché riteniamo grave la rottura da parte della maggioranza”, ha detto Francesco Boccia, capogruppo del Pd al Senato. “Noi avevamo capito che c’era un’intesa politica per dare ai due rami del Parlamento lo stesso tempo di lavoro con analisi, audizioni, confronti con le parti sociali, ma ci viene vietato, chiedendo invece un’accelerazione inaccettabile. Non solo è un’umiliazione del ruolo del Parlamento ma così viene meno la fiducia politica”.

La denuncia di Boccia arriva dopo la riunione della commissione Finanze del Senato che da lunedì sta esaminando la delega fiscale e sulla quale mercoledì alle 18 scadrà il termine per presentare emendamenti. Boccia, parlando ai cronisti a Palazzo Madama, ha sottolineato che la protesta è stata condivisa da M5s e Avs.
Il provvedimento “arriva qui e in 8-10 giorni si dovrebbero fare audizioni, votazioni per approvare tutto alla Camera entro la pausa estiva. E’ evidente che una parte della maggioranza la ritiene una bandierina da propaganda“. Il capogruppo dem ha sottolineato che trattandosi di un disegno di legge “c’è tutto il tempo per chiuderlo esaminandolo bene. Noi siamo disponibili a lavorarci ad agosto”.

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