Melissa Barthelemy, Megan Waterman e Amber Costello. Tre donne uccise, ritrovate tutte nella stessa posizione con mani e piedi legati da una cintura o un nastro adesivo e i cui resti furono trovati su una spiaggia chiamata Gilgo Beach nel 2010, a Long Island. Finora il loro killer era rimasto a piede libero, ma nelle ultime ore è arrivata la svolta: l’uomo che la polizia Usa ha arrestato per uno dei ‘cold case’ più intricati degli ultimi dieci anni è l’architetto 59enne Rex Heuermann, sposato e con due figli, accusato di avere ucciso le tre giovani donne, che erano escort. E, forse, avrebbe assassinato anche altre ragazze. Un uomo dalla doppia vita: di giorno architetto vicino all’Empire State Building, di notte i video di donne torturate e le 92 pistole conservate nella cassaforte di casa a cinquanta chilometri da New York.

Dopo un’indagine lunga e complessa, l’uomo è stato inchiodato dal dna prelevato da una fetta di pizza che corrispondeva a quello trovato sui resti di Melissa Barthelemy, Megan Waterman e Amber Costello. “È un demone che cammina in mezzo a noi”, lo ha definito il capo della polizia della contea di Suffolk Rodney Harrison, rivelando di sospettare che il killer era pronto a colpire di nuovo. L’architetto, comparso in tribunale subito dopo il suo arresto, si è dichiarato non colpevole, scoppiando a piangere. “Non sono stato io”, avrebbe detto tra le lacrime, mentre il suo avvocato lo ha descritto come “sconvolto” dalle accuse. Secondo la polizia Barthelemy, Waterman e Costello sono state trovate morte, nascoste tra le dune e la vegetazione della spiaggia, vicino a una quarta vittima, Maureen Brainard-Barnes, Lavoravano tutte come escort, all’epoca i media le ribattezzarono le ‘Gilgo Beach Four’ e alla loro tragica storia è stato anche dedicato un film di Netflix nel 2022, ‘Lost Girls’.

Gli inquirenti sono risaliti all’assassino grazie ai tabulati dei telefoni cellulari usa e getta con i quali egli comunicava con le sue vittime. Dalle chiamate è emerso anche che Heuermann, che viveva proprio di fronte alla spiaggia dove sono stati trovati i cadaveri nella sonnacchiosa cittadina di Massapequa, ha rapito e ucciso le giovani quando la moglie e i figli erano fuori. Barthelemy è scomparsa nel 2009, Waterman e Costello nel 2010. L’architetto è anche sospettato della morte di Brainard-Barnes, sparita nel 2007, sebbene non sia stato ancora accusato formalmente. A casa sua la polizia ha trovato una grande cassaforte con ben 92 pistole e sul suo computer immagini raccapriccianti di donne torturate, abusate e uccise. Eppure tutte le mattine in giacca e cravatta saliva in macchina e andava al suo studio, Consultants and Associates, a Manhattan. In un’intervista su Youtube dell’anno scorso l’architetto assassino dichiarava di aver lavorato nel cuore di New York dal 1987 e si definiva “un risolutore di guai”. “Fare questo lavoro mi ha aiutato a comprendere le persone”, aggiungeva il 59enne. L’intervistatore ha raccontato dopo l’arresto di essere stato colpito già allora dall’attenzione “ai dettagli” del killer e dalla sua “presenza imponente”.

Tredici anni fa, quando la polizia scoprì sulla spiaggia i cadaveri delle quattro donne era in realtà impegnata nella ricerca di un’altra persona scomparsa, Shannan Gilbert. Alla fine, furono trovati i resti di 11 persone, tra le quali un bambino e un uomo che non sono mai stati identificati. Anche il cadavere di Gilbert fu trovato ma l’autopsia non ha dato nessuna risposta sulla sua morte, nonostante la famiglia sostenga sia stata uccisa.

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