Barbara Pasetti è stata ritenuta colpevole dell’omicidio di Luigi Criscuolo, conosciuto a Pavia come Gigi Bici. La fisioterapista 40enne è stata condannata a 16 anni di carcere dal gup Pasquale Villani al termine del processo con rito abbreviato nel quale doveva rispondere anche di occultamento di cadavere, detenzione illegale di arma e tentata estorsione. I pubblici ministeri Valentina Terrile e Andrea Zanoncelli avevano chiesto la condanna a 14 anni. Nel corso dell’ultima udienza Pasetti era intervenuta chiedendo scusa ai familiari di Criscuolo e spiegando di aver agito per paura per se stessa e per suo figlio per difendersi dalle presunte minacce di Criscuolo. “Non me ne faccio nulla delle sue scuse”, ha detto il figlio della vittima. Criscuolo venne freddato da un colpo alla tempia destra esploso contro di lui già la mattina di lunedì 8 novembre 2021, il giorno in cui era scomparso.

Fu ritrovato privo di vita il 20 dicembre dello stesso anno. La svolta nelle indagini è arrivata all’interrogatorio del 5 ottobre 2022 nel quale Pasetti ha confessato: l’uomo sarebbe stato ucciso con una rivoltella 7,65 mentre si trovava a bordo della propria auto parcheggiata in via Marconi nella frazione Calignano di Cura Carpignano, nel Pavese. Dal 23 novembre al 21 dicembre Pasetti avrebbe finto che la vittima si trovasse ancora in vita per ricattare con minaccia le due figlie, Katia e Stefania Criscuolo, e la compagna dell’uomo Valeriya Alyeksyeyeva per farsi consegnare 390mila euro (poi ridotti a 350mila).

Per farlo si è finta la portavoce di un inesistente gruppo criminale dell’est Europa sostenendo di aver sequestrato Gigi Bici e continuando a mandare minacce e lettere minatorie a parenti e amici dello stesso. Il 21 dicembre, a cadavere già ritrovato, finse di averlo appena ucciso come punizione per il mancato pagamento delle somme e tornò a chiedere soldi minacciando altri familiari con una lettera recapitata a una delle figlie dove si leggeva: “Noi iniziare tra 8 giorni a prendere uno alla volta compagno Katia, sorella Stefania, figli piccolini e uccidere, e fare piccoli pezzi per cibo miei maiali”. La donna, unica imputata, era accusata anche dell’occultamento per aver posizionato il corpo di Criscuolo fuori dal cancello del retro di casa propria, coprendolo con dei rami e fogliame secco e simulando in seguito il ritrovamento da parte di suo figlio che aveva 8 anni.

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