“Il senso di umanità e il rispetto per i più alti valori iscritti nella Costituzione repubblicana impongono di non ignorare il dramma” dei rifugiati. Sono le parole del presidente della Repubblica in occasione della Giornata mondiale del rifugiato. Sergio Mattarella ricorda così i “circa 100 milioni di uomini, donne e bambini, in tutti i continenti, costretti a lasciare le proprie case per trovare protezione contro la persecuzione, gli abusi, le violenze”. Un messaggio che arriva nel giorno in cui la presidente del Consiglio Giorgia Meloni incontra all’Eliseo il presidente francese Emmanuel Macron. Un faccia a faccia dopo mesi di tensioni e giorni di trattative serrate che vedrà al centro anche lo spinoso tema dei migranti. Sul tema è intervenuto anche Papa Francesco: “Pensando a Cristo presente in tanti disperati che fuggono da conflitti e cambiamenti climatici”, si legge in un Tweet, “occorre far fronte al problema dell’accoglienza, senza scuse e indugi. Affrontiamolo insieme, perché le conseguenze si ripercuotono su tutti”.

Per il presidente della Repubblica, le celebrazioni della Giornata Mondiale del Rifugiato sono l’occasione per “ribadire che le iniziative di assistenza a queste persone – e in particolare ai rifugiati che si trovano in condizioni di particolare vulnerabilità – devono essere accompagnate dalla ricerca di un’indispensabile e urgentissima soluzione strutturale di lungo periodo“. L’obiettivo primario deve essere quello di “superare definitivamente la gestione emergenziale di tali fenomeni con un’azione di respiro europeo ed internazionale” divenendo, pertanto, “indifferibile intervenire sulle cause profonde che spingono un così gran numero di esseri umani bisognosi ad abbandonare i loro Paesi”. Persone che, prosegue Sergio Mattarella, “meritano opportunità alternative ai rischiosi viaggi che, spinti dalle circostanze, intraprendono in condizioni anche proibitive”.

Il capo dello Stato sottolinea come l’Italia “da sempre è in prima linea nell’adempiere all’alto dovere di solidarietà, assistenza e accoglienza, secondo quanto previsto dalla Costituzione per coloro ai quali venga impedito nel proprio paese l’effettivo esercizio dei diritti e delle libertà democratiche”. Mattarella, infine, ringrazia l’Alto Commissariato delle Nazioni Unite e il personale delle varie Amministrazioni dello Stato e tutti gli operatori della protezione internazionale e dell’accoglienza “che, con grande professionalità e profondo spirito umanitario, si adoperano quotidianamente per alleviare le sofferenze dei rifugiati e garantire loro l’accesso ai servizi essenziali“.

E per la ricorrenza ong, associazioni e organismi internazionali e nazionali da nord a sud hanno organizzato molte iniziative. Sedici città italiane, ad esempio, hanno aderito ad Hope Away from Home la campagna dell’Unhcr, l’Agenzia Onu per i Rifugiati, ed illuminato di blu nella notte decine di monumenti. Sant’Egidio ha promosso per giovedì prossimo nella basilica di Santa Maria in Trastevere a Roma la veglia “Morire di Speranza“, dove saranno ricordate le 65mila persone morte dal 1990 a oggi nel mare Mediterraneo o nelle altre rotte, via terra, dell’immigrazione verso l’Europa. Veglia che sarà presieduta dal cardinal Matteo Zuppi, presidente della Conferenza episcopale italiana. Una campagna social, un reportage e il 22 giugno a Roma il convegno dal titolo “Proteggere e sostenere i percorsi di crescita: quale accoglienza per i minori stranieri non accompagnati?” è quanto promosso da Save The Children per la giornata del rifugiato.

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