Luigi Guadadiello, 42enne originario di Squinzano (Lecce), è stato freddato martedì sera con due colpi di pistola nei pressi della sua abitazione, sotto gli occhi della moglie e del figlio di pochi mesi. Chi indaga ritiene che il tipo di agguato, di tipologia mafiosa, potrebbe essere inquadrabile nell’ambito di un regolamento di conti maturato in ambienti criminali. La vittima è infatti uscita dal carcere nel mese di marzo dopo aver scontato 16 anni di carcere per omicidio e per droga. Nel 2008, all’eta di 21 anni, ha ucciso a coltellate a Brignano Gera d’Adda (Bergamo) un marocchino di 31 anni, ritenuto il presunto stupratore dalla sua compagna di allora. Gli inquirenti non escludono che il suo omicidio possa essere anche collegato a quei fatti. Dalle prime indagini è emersa però anche la convinzione che Guadadiello conoscesse i suoi sicari, e per questo ha tentato la fuga dopo aver visto un’auto di grossa cilindrata avvicinarsi. La corsa è stata però inutile e il 42enne è stato portato d’urgenza all’ospedale Vito Fazzi di Lecce in condizioni già molto precarie dovute alle gravi conseguenze dei colpi di pistola ricevuti.

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