Nel giorno in cui la Corea del Nord torna ad attaccare le Nazioni Unite e gli Usa, Donald Trump, attraverso la piattaforma social Truth, si congratula con il dittatore di Pyongyang, Kim Jong-un, per l’elezione del suo Paese nel board esecutivo dell’Organizzazione mondiale della sanità (Oms): “Congratulazioni a Kim Jong-un”, ha scritto l’ex presidente che si è ricandidato alle Presidenziali 2024. Parole che hanno scatenato la dura reazione degli altri repubblicani in corsa per il posto alla Casa Bianca.

“Non ci si congratula con un delinquente che ha minacciato l’America e i nostri alleati”, ha dichiarato l’ex governatrice del South Carolina, Nikky Haley, mentre Ron DeSantis si dice “sorpreso. Kim Jong-un è un dittatore omicida“. Anche l’ex vicepresidente Mike Pence, la cui candidatura è attesa per la prossima settimana, critica il suo ex capo: “Nessuno dovrebbe lodare il dittatore della Corea del Nord o il leader della Russia che ha lanciato l’aggressione dell’Ucraina – ha detto – Questo è il momento in cui dovremmo dire chiaramente che siamo per la libertà e per coloro che difendono la libertà”.

Proprio mentre negli Stati Uniti arrivavano le critiche per il tycoon, la Corea del Nord è tornata ad attaccare le Nazioni Unite e l’America. La potente sorella del dittatore, Kim Yo-jong, ha criticato il Consiglio di Sicurezza dell’Onu per aver tenuto una riunione “molto ingiusta” sul recente lancio del satellite spia militare di Pyongyang, conclusosi però con un fallimento e la caduta nel mar Giallo del nuovo razzo Chollima-1. La donna più potente della Corea del Nord ha affermato che l’incontro delle Nazioni Unite è stato un altro promemoria del fatto che il consiglio stava agendo come “un’appendice politica” di Washington. “Sono molto dispiaciuta che il Consiglio di Sicurezza chieda così spesso conto dell’esercizio dei diritti della Corea del Nord come Stato sovrano su richiesta degli Stati Uniti”. Si tratta di mosse che “condanno e respingo con forza come le più ingiuste e parziali di interferenza negli affari interni e di violazione della sovranità” della Corea del Nord. Pyongyang, ha assicurato, “continuerà ad adottare misure proattive per esercitare tutti i diritti legittimi di uno Stato sovrano, compreso quello del lancio di satelliti di ricognizione militare”.

Gli analisti hanno messo in allerta sullo sviluppo aerospaziale del Paese, spiegando che esiste una significativa sovrapposizione tecnologica tra lo sviluppo di missili balistici intercontinentali e le capacità di lancio nello spazio, avvertendo che se il Nord riuscisse a dispiegare i suoi satelliti, le capacità di sorveglianza consentirebbero a Pyongyang di colpire più accuratamente le forze statunitensi e sudcoreane. La Corea del Nord ha sfidato anni di sanzioni punitive per continuare a lavorare sui suoi programmi nucleari e missilistici vietati dalle risoluzioni Onu, conducendo una serie di test proibiti. L’anno scorso, il leader supremo Kim Jong-un ha definito lo Stato eremita una potenza nucleare “irreversibile”, ponendo fine di fatto alla possibilità di colloqui sulla denuclearizzazione.

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