Il clima è cambiato e il territorio è rimasto quello, anzi lo abbiamo maltrattato ancora di più. Tanta acqua in poco tempo rimane in superficie, perché per la siccità il terreno era quasi impregnabile, in più abbiamo messo asfalto e cemento. I corsi d’acqua non sono fatti per reggerne così tanta. È chiaro che qualche casa va sott’acqua, poi se fai opere mirate va bene ma non bastano con queste piogge. Da qui in poi avremo solo un’accelerazione di questi fenomeni, più numerosi, frequenti, violenti, fuori dalle stagioni tipiche”. A dirlo, al Salone del Libro, a Torino, il geologo Mario Tozzi, in riferimento all’alluvione che sta colpendo l’Emilia-Romagna. “Si deve agire sulle cause del cambiamento climatico, poi opere di adattamento, pian piano andare via dalle aree che sono di appartenenza dei fiumi. Le istituzioni stanno facendo qualcosa? Un’altra domanda?”.

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