Tra coperture mancanti, norme cancellate e ritorni in commissione è andata in scena la discussione generale del decreto Bollette alla Camera, su cui il governo Meloni ha poi posto la fiducia come fatto martedì sul dl Ponte sullo stretto. La maggioranza ha rivendicato gli aiuti per famiglie e imprese (che però sono molto inferiori rispetto a quelli in vigore fino a fine marzo), le opposizioni hanno attaccato per il pasticcio sulla stabilizzazione dei precari degli istituti di ricerca sanitari, saltata in extremis, e su specifici punti del decreto. Nel mirino in particolare l’ampliamento dei termini per le sanatorie fiscali, lo scudo penale fino alla sentenza di appello per tre fattispecie di reati tributari, lo sconto sulla tassa sugli extraprofitti e la revisione della stretta sui gettonisti.

“L’intervento sulle bollette ha deluso le associazioni dei consumatori che con queste misure denunciano rincari fino a 300 euro per le famiglie”, ha commentato Toni Ricciardi, Pd. “Perché non intervenire su chi ha generato extraprofitti? Perché il governo non vuole toccare alcune categorie. Però l’esecutivo ha pensato bene di fare un condono, premiando l’infedeltà fiscale. Sulla sanità stiamo mettendo toppe su buchi enormi per cui servirebbero ben altri rammendi”. Per Luana Zanella, capogruppo di Alleanza Verdi e Sinistra alla Camera, si tratta di “un insieme di norme che rappresentano la mano tesa del governo Meloni alle grandi imprese del settore energetico, agli evasori e ai servizi privati della sanità“. Zanella ha spiegato che il provvedimento “riducendo la base imponibile per il calcolo del contributo di solidarietà sugli extra-profitti, regala soldi pubblici, derivanti dall’impennata del prezzi del gas, alle lobby dei fossili, estende poi agevolazioni per chi evade tributi di Regioni ed enti locali che, in aggiunta alla proroga dei termini per la definizione agevolata dei debiti fiscali e la previsione di nuove cause di non punibilità per alcuni reati tributari, definiscono una legislazione condonistica premiale. Il decreto infine proroga i termini per l’affidamento ai servizi esterni dei servizi infermieristici e medici nei servizi di emergenza ospedalieri, i cosiddetti medici a gettone, umiliando il sistema sanitario nazionale e compromettendone la qualità”.

Angela Raffa del M5s ha criticato i criteri per il sostegno alle imprese a fronte degli extracosti legati ai rincari energetici, che “favoriscono quelle grandi”, forse sperando che quelle piccolissime rinuncino agli aiuti perché troppo complicati”, e la riduzione dei sostegni alle famiglie proprio “ora che serve più aiuto e non meno”. Se i soldi non bastavano bisognava “tassare gli extraprofitti” realizzati grazie a “dinamiche geopolitiche internazionali” da “produttori di munizioni e armamenti, banche, speculatori che hanno aumentato i prezzi senza aver subito aumenti dei costi”, invece “quel poco che c’è lo prendete togliendolo ai produttori di energie rinnovabili” e “vi siete scordati dei giovani“. Emma Pavanelli (M5s) è tornata sullo scudo penale – “istigazione a evadere” secondo Gianmauro Dell’Olio – e sull’ampliamento della rateizzazione quater con cui “sembra che il governo voglia far passare per stupidi i contribuenti che pagano per tempo i loro debiti”. E ha ricordato come tagliando il contributo di solidarietà sugli extraprofitti energetici oltre 400 milioni “rimarranno nelle casse delle grosse società che si sono arricchite con l’aumento del costo dell’energia”.

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