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Processo Juventus, il fondo libico Lafico e Consob accolti come parti civili. Oggi si decide sulla competenza territoriale

Processo Juventus, il fondo libico Lafico e Consob accolti come parti civili. Oggi si decide sulla competenza territoriale
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Sorpresa durante il secondo appuntamento dell’udienza preliminare sul caso delle irregolarità contestate dalla procura di Torino agli ormai ex vertici e dirigenti della Juventus. Il fondo libico Lafico ha chiesto – e ottenuto, come la Consob – di essere ammesso fra le parti civili in qualità di azionista. L’udienza è stata immediatamente sospesa per permettere alle difese degli imputati, tra cui figurano Andrea Agnelli e la stessa Juve, chiamata in causa come persona giuridica, di fare le proprie valutazioni. Quando si è tornati in aula alle 14, il giudice per l’udienza preliminare Marco Picco ha accolto le richieste del fondo, di Consob, del Codacons e del Movimento Consumatori di entrare nel procedimento.

Il giudice Picco – che dovrà decidere sul rinvio a giudizio dei 12 imputati chiesto dalla procura – è chiamato a esprimersi anche sulla competenza territoriale: dovrà insomma stabilire se mantenere il processo a Torino, come chiesto dall’accusa, o spostarlo a Milano, sede della Borsa, essendoci l’aggiotaggio tra i capi d’imputazione, o Roma, dove si trovano i server dellapiattaforma 1INFO sui quali vengono caricati i comunicati price sensitive. Secondo i legali della Juve, l’aggiotaggio informativo – uno dei reati contestati a vario titolo dalla procura – si sarebbe quindi eventualmente concretizzato a Milano o a Roma. Per i legali, quindi, l’inchiesta e l’eventuale processo devono essere spostati in una delle due procure.

Per la procura, invece, “il comando di invio è sempre ordinato da dispositivi-uffici di Juventus” e da quel momento l’operazione è “irreversibile”, il file è “immodificabile” e il comunicato risulta pubblicato nel giro di pochissimo tempo, spesso questione di secondi. Il reato insomma si è consumato a Torino, chi ha indagato era quindi titolato a farlo e la sede naturale del processo è il capoluogo piemontese. Con ogni probabilità, anche in virtù della riforma Cartabia, il giudice Picco chiederà alla Cassazione di pronunciarsi, evitando che la richiesta possa essere reiterata in successivi (eventuali) fasi del procedimento rischiando di azzerarlo.

Il coinvolgimento dei Supremi giudici comporterà un fermo di qualche mese, durante i quali continuerà a scorrere la prescrizione. Il giudice sarà inoltre chiamato a decidere se accogliere la richiesta di un gruppo di piccoli azionisti che vogliono costituirsi parte civile e hanno chiesto la citazione di responsabile civile di Juventus ed Ernst & Young, la società di revisione dei bilanci che seguiva il club bianconero nelle annualità contestate dai magistrati torinesi.

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