L’arte per dare voce al popolo iraniano e sostenere chi lotta ogni giorno contro violenza e repressione. La Fondazione Sozzani in collaborazione con Fashion Revolution Iran presenta a Milano Radical voice: donna, vita, libertà, una mostra dedicata all’arte e all’emancipazione femminile delle donne iraniane attraverso una selezione di opere create da giovani artisti con diversi linguaggi espressivi, tra cui pittura, scultura, video, fotografia e moda. L’apertura è in programma per giovedì 11 maggio alle 17.30 in via Enrico Tazzoli 3 e parteciperanno: le musiciste Leila e Sara Shirvani, la coordinatrice di Fashion Revolution Iran Nazanin Karimkhani, la creative director della Fondazione Sara Sozzani Maino, la documentarista Somayeh Haghnegahdar.

Da settembre del 2022 in Iran si è assistito a un’ondata di proteste al motto donna, vita, libertà. “Le reazioni, guidate soprattutto da donne che chiedono la fine della discriminazione di genere e dell’oppressione femminile nella società iraniana”, scrivono le organizzatrici, “si sono rapidamente trasformate in un movimento più ampio, con l’intera popolazione scesa in piazza per difendere i diritti umani fondamentali”. Insieme ai creativi e alle comunità artigiane dell’Iran che sostengono la rivoluzione in corso, Fashion Revolution Iran ha lanciato la prima edizione di una call-to-action rivolta agli artisti di tutto il mondo invitandoli a presentare un lavoro ispirato a donna, vita, libertà. I finalisti sono: Aytaj Ahmadova, Eleonora Gugliotta, Elisabetta Braghetto, Emanuela Taglietti, Evelina Marconi, Francesca Crisi, Mahnaz Ekhtiary, Marjane Saidi, Pairi Daeza, Patrizia Balzerano, Patrizia Benedetta Fratus, Stories & Ismaele, Valentina Pagano, Valeria Meliadò and Ziba Pashang.

“Grazie a questi artisti”, si legge ancora nel manifesto di presentazione dell’evento, “la mostra si propone di dare voce, valore e dignità al popolo iraniano e vuole ricordare come le sommosse abbiano avuto un impatto devastante sulla vita lavorativa del Paese, portando alla perdita di numerosi posti di lavoro”. E questo perché, “le donne artigiane sono tra le lavoratrici più vulnerabili: spesso ai margini della società, sono soggette a numerose difficoltà e senza stabilità economica non possono garantire una vita dignitosa a se stesse e ai propri figli”.

“Crediamo che l’arte possa essere un catalizzatore per il cambiamento”, ha commentato Vida Diba, una delle organizzatrici della mostra. “Insieme per creare una proclamazione che non può essere ignorata. L’arte per chiedere giustizia, promuovere l’uguaglianza e portare l’attenzione sulle importanti questioni che stanno accadendo in Iran. Ora è il momento di cambiare”, ha aggiunto Sara Sozzani Maino, creative director Fondazione Sozzani.

La mostra si avvale del supporto di VAIA, startup italiana nata con lo scopo di riforestare le Dolomiti dopo la tempesta del 2018, e Alisea, che si occupa da anni di recupero e riuso dei materiali aziendali di scarto. Mettendo in vendita a scopo benefico una serie limitata di prodotti sostenibili al fine di supportare la battaglia delle donne iraniane, VAIA presenta un’esclusiva serie di amplificatori per smartphne VAIA CUBE personalizzati dagli artisti Anna Benvenuto, Chiara Catalano, Gianluca Costantini, Leonardo Pucci, Marcello Pipitone, Sofia Biagini, Martina Lorusso, Nafiseh Kaboudvand e Fabio Orioli. “Attraverso l’estetica, la materia prima e l’arte si può costruire un messaggio, un simbolo, un’idea. Intervenendo direttamente sull’oggetto di legno, gli artisti trasmettono dei messaggi che danno forza della voce delle donne iraniane”, dichiara Federico Stefani, fondatore di VAIA. Alisea in collaborazione con l’illustratrice Sara Guazzarini propone Perpetua, l’unica matita prodotta in Italia con l’80% di polvere di grafite altrimenti destinata allo smaltimento in discarica, per questa occasione decorata da un disegno che evoca la grafia della lingua farsi e diventa simbolo di vita, speranza e resistenza. “Perpetua è come una giovane donna di 25 anni determinata a cambiare e migliorare il modo di fare le cose. Perpetua è al fianco di tutte le donne che combattono la loro battaglia per un mondo diverso”, asserisce Susanna Martucci, creatrice di Perpetua.

Fondazione Pistoletto partecipa alla mostra presentando l’opera Prima Scena di Michelangelo Pistoletto, dedicata alla costituzione della piattaforma Cittadellarte Fashion B.E.S.T. (2009). Cittadellarte selezionerà tre artisti scelti tra i partecipanti alla mostra Radical Voice per un workshop di arte e trasformazione sociale responsabile in Fondazione Pistoletto a Biella. “C’è un filo che unisce l’umanità e ogni persona, il cordone ombelicale. Lo tessono le donne. Portiamo tutti nel centro del corpo il segno di questa tessitura. La voce radicale delle donne è la vibrazione sonora di quella corda. Noi lo strumento”, ha detto il direttore Paolo Naldini.

Radical Voice è composto principalmente da un gruppo di attiviste del team Fashion Revolution Iran e da Vida Diba, product and supply chain manager di WRÅD, studio di consulenza e design specializzato in sostenibilità della moda. Riunite per innescare il cambiamento attraverso il potere dell’arte, hanno lanciato una call to action e invitato artisti internazionali a mostrare la loro solidarietà ai manifestanti iraniani e a usare il loro talento per presentare al mondo la rivoluzione Donne, Vita, Libertà. La mostra sarà ospitata dall’11 al 14 maggio (11.30-19.39) presso la Fondazione Sozzani, un’istituzione culturale costituita a Milano da Carla Sozzani nel 2016 per la promozione della fotografia, della cultura, della moda e delle arti.

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