Idea che vince non si cambia. Potrebbe essere il motto di Luca de Meo, il manager dell’auto che aveva rilanciato Abarth, che si è inventato Cupra e che, in qualità di Ceo di Renault, ha deciso anche di trasformare Alpine.

Il marchio di Dieppe è sempre dinamico, ma con la inedita A290_β, un concept destinato ad arrivare sul mercato già il prossimo anno, anticipa la propria “visione della sportività elettrica per la vita quotidiana”. Dietro le quinte di questo nuovo progetto c’è ancora Antonino Labate, che de Meo aveva avuto a fianco in Italia, che aveva voluto con sé sia in Spagna e che adesso ha chiamato anche in Francia.

La sigla della showcar dice abbastanza, ma non rivela tutto, perché nei fatti è l’interpretazione di Alpine della rinata Renault 5, naturalmente a zero emissioni. Il “2” si riferisce al segmento di riferimento, che è il B, il “90” alla futura gamma “lifestyle” del marchio e la lettera dell’alfabeto greco “Beta” rappresenta la fase di sviluppo, ossia quella intermedia. Gli altri due modelli dell’autodefinito “Dream Garage” del marchio saranno un crossover GT e un’auto che subentrerà all’A110.

La visione di Alpine è inevitabilmente ispirata alla sportività, malgrado diversi elementi che caratterizzano la vettura anticipata a Bristol non andranno produzione. L’importante, almeno per ora, è calamitare l’attenzione e valutare i riscontri. La parola d’ordine è “sportività sostenibile”: Alpine informa che la macchina ha l’omologazione della Fédération Française du Sport Automobile (FFSA). A Dieppe, dove lo stabilimento triplicherà i volumi (la produzione delle elettriche verrà tuttavia concentrata nella ElectriCity del gruppo Renault, a Douai), gli ingegneri hanno lavorato ad assetti specifici: dal telaio alla gestione della coppia fino al collegamento al suolo. Il marchio parla di una “messa a punto estrema per conferire all’auto un comportamento al tempo stesso divertente ed efficiente”.

Malgrado l’avvio della produzione sia quasi imminente (ossia l’anno prossimo), Alpine ha deciso di non rivelare “dettagli” come la potenza o l’autonomia, ma si è sbilanciata sulle dimensioni, che potrebbero tuttavia non corrispondere al modello definitivo. La showcar misura 4,05 metri di lunghezza, ossia 13 centimetri in più rispetto alla R5 a zero emissioni: la larghezza è 1,85 e l’altezza di 1,48. Per le altre informazioni si dovrà ancora pazientare: considerato il diverso posizionamento sul mercato, i motori (anche quelli costruiti rigorosamente in Francia, a Cléon) e le prestazioni dovrebbero distinguere i due modelli. Se non altro perché la vettura si potrà avere anche con un impianto frenante a 4 pistoncini e di origini italiane, è firmato da Brembo, e poi perché per Alpine la Michelin ha sviluppato pneumatici dedicati e destinati a “garantire prestazioni, agilità e controllo ottimale in ogni circostanza”. Si tratta di gomme ad alte prestazioni da 19” che riportano alla Francia: sia gli pneumatici sia i cerchi esibiscono il tricolore transalpino.

Alpine garantisce che la firma luminosa a doppia “X” sul frontale “preannuncia direttamente quella del modello di serie”. È invece praticamente escluso che la configurazione a tre posti dell’abitacolo con il guidatore in posizione centrale superi la fase di sviluppo e arrivi alla produzione di serie.

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