Un “no” secco a ogni ipotesi di presidenzialismo o premierato. Sì a un supporto alla governabilità, a un sistema alla tedesca (compresa la sfiducia costruttiva) e, in generale, alla modernizzazione del Paese. È questa la linea che terrà il Partito democratico all’incontro con Giorgia Meloni per parlare delle riforme costituzionali. Una posizione che la neosegretaria Elly Schlein ha elaborato dopo l’incontro con la segreteria in mattinata e dopo aver visto i parlamentari delle commissioni competenti. Una linea poi ribadita da Davide Baruffi, responsabile Enti locali, che è intervenuto a Radio Immagina: “Se si tratta di rafforzare la stabilità de governo e la qualità della rappresentanza abbiamo proposte puntuali”, ha detto. “Se si tratta di mettere in discussione il ruolo del capo dello Stato è un problema”. Al tavolo con Meloni, martedì 9 maggio Schlein sarà accompagnata dai capigruppo di Camera e Senato Francesco Boccia e Chiara Braga e dal responsabile Riforme e Pnrr Alessandro Alfieri. La delegazione dem sarà l’ultima a essere ricevuta: la prima sarà quella del M5s e ci sarà anche Giuseppe Conte.

Il sospetto e la preoccupazione dei dem è che il governo voglia utilizzare il dossier riforme in modo strumentale. “Ci confronteremo sui temi e porteremo una posizione”, è stata la riflessione che Schlein ha condiviso con i suoi, “ma la convocazione non sia un modo per distrarre l’attenzione sui temi che interessano le persone e le necessità del Paese: lavoro, sanità, Pnrr”. E ha aggiunto: “Noi siamo un partito responsabile, per questo ascolteremo il governo. Ma la priorità nel Paese è la riforma della Costituzione?”. I dem, hanno fatto sapere, risponderanno alla convocazione della Meloni “ma con realismo e cautela”. Perché “il sospetto è che il governo cerchi di spostare l’attenzione, quasi un alibi, rispetto ai problemi veri che ci sono sul tavolo”. In alcuni interventi, tra l’altro, è anche emerso stupore per le ultime dichiarazioni di alcuni esponenti del governo: “Ma quali sono le regole di ingaggio di questi incontri, quelle che si avanti comunque anche senza opposizioni?”. Il riferimento è alle parole di chiusura del ministro agli Affari regionali Roberto Calderoli che, intervistato dal Corriere della sera, non ha mostrato certo apertura. Nel merito, nel corso della segreteria sarebbe stato confermato l’opposizione a ogni ipotesi di presidenzialismo o premierato. La Schlein, comunque, ha convocato i parlamentari delle commissioni competenti per fare il punto. Poi, ha chiarito che sarà lei stessa a spiegare la posizione dem in vista del faccia a faccia con la Meloni. Per questo ha chiesto a tutti il massimo riserbo.

Nel pomeriggio, a illustrare più nel dettaglio le proposte è stato Baruffi, intervistato da Radio Immagina. “La segretaria andrà all’incontro e ascolterà le proposte, perché la maggioranza non ha messo a fuoco una proposta precisa, noi presenteremo le nostre proposte“, ha detto. “Con l’auspicio che questo non sia un modo per non affrontare le questioni dei cittadini. Lo dico non per buttarla in tribuna, ma per ricordate che delle riforme istituzionali si dovrebbe occupare il Parlamento e del governo del Paese il governo. Abbiamo molti dossier caldi, bisogna che il governo risponda su questo, non sospendiamo la discussione sulle condizioni materiali degli italiani”. Baruffi ha anche invocato il ruolo degli iscritti dem: “Il coinvolgimenti degli iscritti è essenziale”, ha detto. “Se si vuole costruire una riforma il coinvolgimento dei cittadini è fondamentale. Un grande Pd deve rivolgersi alla sua base per costruire un punto di vista all’altezza dei problemi del Paese”.

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