“Spesso il segreto di Stato non viene utilizzato per proteggere la sicurezza dei cittadini ma viene usato per proteggere la criminalità di Stato e blindare gli uomini delle istituzioni che commettono questi crimini in modo che siano intoccabili”. Per questo quando Julian Assange mette in pratica “l’idea rivoluzionaria” di Wikileaks e pubblica i documenti segreti del governo americano, “per lui termina la libertà”. Sono le parole di Stefania Maurizi, giornalista de Il Fatto Quotidiano e autrice de “Il potere segreto – Perché vogliono distruggere Julian Assange e Wikileaks” (Chiarelettere). Maurizi e il direttore de ilfattoquotidiano.it, Peter Gomez, sono stati ospiti, insieme alla giornalista di SkyTg24 Chiara Piotto, del panel sulla libertà di informazione del primo Festival Internazionale dell’Antimafia organizzato a Milano da Wikimafia.

Assange è rinchiuso dal 2019 nel carcere di massima sicurezza di Belmarsh, a sud-est di Londra, ed è in attesa di essere estradato negli Stati Uniti, dove rischia una condanna a 175 anni. Il Fatto quotidiano ha avviato una petizione online sulla piattaforma Io Scelgo per liberare il fondatore di WikiLeaks, chiedendo alle istituzioni italiane di rompere il silenzio e di impegnarsi a tentare di salvare Julian Assange. “E’ incomprensibile come decine e decine di giornali che hanno utilizzato e pubblicato quegli scoop oggi stiano zitti”, ha commentato Peter Gomez: “È il risultato del conformismo della stampa che ormai si percepisce anche a livello internazionale”, ha aggiunto.

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