Il team di difesa dell’ex amministratore delegato di Audi, Rupert Stadler, ha dichiarato che il proprio assistito è pronto a confessare il suo ruolo nello scandalo Dieselgate del Gruppo Volkswagen. Stadler, che ha ricoperto l’incarico di ceo dal 2007 al 1018, lo farà in cambio della sospensione della pena e del pagamento di una somma di denaro pari a 1,21 milioni dollari, ovvero circa 1,1 milioni di euro.

L’accusa a carico dell’ex amministratore delegato da parte della Corte Regionale di Monaco, in seguito alle manipolazioni dei motori diesel scoperte negli Usa nel 2015, è arrivata nel 2020 e consiste nel non aver fermato la vendita delle auto a gasolio interessate in Europa anche dopo che le autorità statunitensi avevano scoperto il manomissione dei propulsori. Accusa dalla quale si era difeso chiamando in causa gli ingegneri del gruppo, che a suo dire non avrebbero scoperto la truffa.

I termini dell’accordo con i pubblici ministeri sono i seguenti: la dichiarazione sarà rilasciata da Stadler entro due settimane, dopodiché il giudice deciderà se questa potrà essere considerata come una confessione completa. In questo caso, l’ex top manager tedesco, che rischia una condanna definitiva fino a due anni di detenzione, come detto vedrebbe sospesa la propria pena.

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