La corsa di Giorgia Meloni e di Fratelli d’Italia ha subito un rallentamento negli ultimi due mesi. La presidente del Consiglio resta la leader più gradita tra i capi di partito e il suo governo continua a godere della valutazione favorevole della maggioranza degli italiani, ma la crescita si è arrestata. E lo stop si traduce in una retromarcia per quanto riguarda il consenso a FdI: da febbraio ad aprile il primo partito del Paese ha perso oltre un punto percentuale, passando dal 30,5% al 29,3% dei consensi stimati. È quanto emerge dall’ultimo sondaggio realizzato da Demos per Repubblica. Il presidente dell’istituto, Ilvo Diamanti, sottolinea come ormai il consenso nei confronti dei partiti sia orientato dal destino dei loro leader. E così il Partito democratico, in mano alla nuova leadership di Elly Schlein, negli ultimi due mesi ha guadagnato 2,6 punti percentuali, tornando sopra il 20%.

Le intenzioni di voto raccolte da Demos confermano appunto le tendenze che erano emerse in questa prima parte di primavera 2023. Meloni e FdI restano il primo partito, ma sono in leggero calo. Il Pd recupera sull’onda emotiva delle primarie: il sondaggio odierno conferma il partito di Schlein al 20,1%. Così come evidenzia la contemporanea flessione del M5s, che rispetto a febbraio perde oltre un punto e dal 17 scende al 15,6%. In questo caso, però, la flessione non corrisponde a una tendenza negativa per il leader Giuseppe Conte, che vede il suo gradimento passare da 34 a 41 punti. L’ex premier si colloca dietro a Meloni (57 punti, +1) e Antonio Tajani (il coordinatore di Forza Italia sale a 42), ma nettamente davanti alla stessa Schlein. La segretaria del Pd infatti si ferma al 36, seppur guadagnando 12 punti in due mesi.

Gli altri partiti restano molto distanti dai primi tre, sotto al 10 per cento. C’è la Lega che non si schioda un 8,2% – era all’8,5 a febbraio – con Matteo Salvini fermo a 34 punti nell’indice di gradimento dei leader stilato da Demos. Forza Italia recupera qualcosina e passa dal 7 al 7,6%. Per Ilvo Diamanti è in parte l’effetto del ricovero di Silvio Berlusconi, che infatti tra i leader guadagna posizioni e ha un gradimento a quota 39 punti. Perdono consensi Azione e Italia Viva, che uniti valevano a febbraio un 7,2%: ora da solo il partito di Carlo Calenda racimola un 4,2%, quello di Matteo Renzi appena il 2,4%. Peraltro, sono nella parte bassa anche della “classifica” dei leader: il primo con 27 punti, il secondo con 20.

Guardando al governo, Diamanti sottolinea come la maggioranza dei cittadini valuti ancora positivamente l’operato dell’esecutivo Meloni, che nella serie storica arriva a quota 56: un dato basso se confrontato con i picchi dei governi Draghi e Conte, ma il migliore fin qui per la leader di FdI tra quelli registrati da Demos. Poco meno della metà degli elettori prevede che il governo durerà fino alla conclusione della legislatura: un dato in calo rispetto a febbraio.

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