In data 27 aprile Milko Skofic, figlio di Gina Lollobrigida scomparsa lo scorso 16 gennaio, ha rilasciato in esclusiva alla trasmissione Pomeriggio 5 alcune dichiarazioni in merito alle quali, a mio avviso, è necessario fare qualche precisazione, dato che il prossimo 7 giugno ci sarà la sentenza di primo grado del processo a carico di Andrea Piazzolla, l’assistente dell’attrice accusato di circonvenzione d’incapace nei confronti della diva.

Milko Skofic, che insiste nel rimarcare il fatto che la madre sia stata manipolata dal suo assistente, è tornato nuovamente sull’episodio dello sfratto che la sua ex moglie e suo figlio hanno subito, dichiarando che la pratica arrecava la firma di Andrea Piazzolla in qualità di amministratore del patrimonio della diva. In realtà, come si evince dal documento che ho potuto visionare e che riporta la disdetta del contratto di comodato d’uso gratuito della dependance in cui viveva la famiglia di Milko Skofic, la risoluzione dello stesso arreca la data del 15 novembre 2010 e la firma dell’architetto Giorgio Bonini, all’epoca amministratore della società proprietaria dell’immobile in questione, e non quella del signor Piazzolla.

Il figlio della diva torna anche sul punto del presunto matrimonio fra la Lollobrigida e Xavier Rigau, rimarcando all’inviata la volontà di sua madre di sposare l’imprenditore spagnolo e affermando che quell’unione sarebbe realmente avvenuta. A questo riguardo, oltre alle numerose dichiarazioni pubbliche dell’attrice che sostiene di essere stata truffata da Rigau che le avrebbe fatto contrarre con l’inganno un matrimonio per procura, nell’audio che ho potuto ascoltare tra la diva e il suo legale viene tradotta dal latino la dispensa papale del 19 gennaio 2019 a firma di Papa Francesco, dove si stabilisce la “dissolutio vinculi” e si afferma che il matrimonio non è mai esistito per assenza di convivenza, coabitazione, rapporti intimi e affettivi e mutua assistenza.

In questa conversazione Gina Lollobrigida, che chiede più volte al cancelliere una copia della dispensa, tiene a ribadire la sua piena soddisfazione sul fatto che finalmente potrà fare piena chiarezza sulla vicenda mettendo a tacere le speculazioni della stampa, soprattutto di quella spagnola – che dietro alle insistenze di Rigau avrebbe continuato ad alimentare il gossip su una storia d’amore e su un matrimonio mai esistiti.

Nella sentenza papale si legge la piena fiducia nell’onestà e nella veridicità delle affermazioni di Gina Lollobrigida e si ritiene che non ci sia bisogno di testimoni, nonostante molte persone abbiano dato la propria disponibilità; quindi viene riportata solo la dichiarazione del teste qualificato, reverendo Manuel Valls Serra, parroco nella chiesa di San Vincenzo di Sarria a Barcellona, che assevera che la polizia giudiziale spagnola gli esibì documenti che attestavano che il signor Rigau fosse avvezzo alle truffe, ma non ci fossero abbastanza prove per incriminarlo.

Durante la lettura della dispensa papale la Lollobrigida manifesta al suo legale la propria amarezza e delusione per il fatto che suo figlio Milko abbia deciso di allearsi proprio con Xavier Rigau, l’uomo da cui lei si è sentita realmente truffata e raggirata e che ha definito pubblicamente più volte a stampa e tv “un mascalzone che dovrebbe stare in galera”.

Sempre nell’intervista a Pomeriggio 5 Milko Skofic, raccontando di un episodio avvenuto nel giardino della villa della Lollo nella primavera del 2017 quando Andrea Piazzolla rivelò di essere stato raggiunto da alcuni colpi di pistola sparati a salve, dichiara: “Non so nulla di questa storia della sparatoria, posso solo dirvi che io non ho mandato nessuno per sparargli, se l’avessi fatto a quest’ora Andrea Piazzolla non sarebbe qui a raccontarlo.” Al di là della battuta di cattivo gusto, questa affermazione la dice lunga sui pessimi rapporti tra il figlio di Gina Lollobrigida e il suo assistente, che la diva ha sempre definito come una persona che si è presa amorevolmente cura di lei 24 ore su 24, un angelo custode, il figlio che avrebbe sempre desiderato.

Alla luce di queste dichiarazioni e al di là di quello che sarà stabilito nell’udienza del prossimo 7 giugno, ciò che dispiace è constatare ancora una volta che ad essere messa sul banco degli imputati dell’opinione pubblica, più che Andrea Piazzolla, è la stessa Gina Lollobrigida, che ormai purtroppo non può più difendersi; ma fino a quando ha potuto farlo ha sempre ribadito con estrema lucidità di essere felice accanto al suo assistente e di volergli bene come ad un figlio.

Una scelta forse non condivisa da alcuni, in primis da suo figlio Milko, ma pur sempre una scelta legittima e sacrosanta, una scelta che sancisce la volontà e la libera determinazione di una donna pienamente capace di intendere e di volere e che tutti noi dovremmo imparare a rispettare.

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