“Succede che in allenamento mi capita di perdere il controllo della gamba. È successo anche giorni fa, durante un test del lattato. Io do l’impulso di marciare, la gamba scappa via, si mette a correre”. Prosegue il calvario di Antonella Palmisano, marciatrice italiana fuori dalle gare ormai da quasi due anni, in pratica da quando il 6 agosto 2021, nel giorno del suo 30esimo compleanno, vinse la medaglia d’oro nella 20 km di marcia alle Olimpiadi di Tokyo. Palmisano era pronto al rientro dal lungo infortunio che ha coinvolto la gamba sinistra, ma a La Gazzetta dello Sport ha confessato che il suo incubo non è ancora finito. L’atleta azzurra rischia di non poter competere alla 10 km di Madrid, nonostante avesse annunciato la sua presenza in Spagna per la gara del 30 aprile. Martedì 28 marzo la marciatrice si è sottoposta a una risonanza magnetica all’anca sinistra, che la ostacola ormai da due anni, malgrado l’operazione del 2021.

Nella sua intervista al quotidiano sportivo Palmisano ha raccontato il suo difficile momento psicologico: “Fino all’esame, fino all’altra sera, l’ho vista proprio nera. Sono stata assalita da un sacco di dubbi e di domande. Tanto da pensare di gettare la spugna. Marcio per piacere, ma vivo di nuovo l’incubo di un anno fa”. L’oro olimpico poi è scesa nei dettagli: “Dopo aver provato tutte le terapie possibili e immaginabili, mi sono fatta operare perché, pensando ai Giochi di Parigi 2024 quale obiettivo ultimo, era l’unica soluzione per provare ad andare avanti. E poi eccomi qui, di nuovo impossibilitata a lavorare come vorrei: se questi sono i risultati…”.

Sull’infortunio ha aggiunto: “Avverto delle fitte e ho la sensazione di non poter gestire l’arto inferiore. Ho autonomia per una quarantina di minuti, per 7-8 km, non certo per una 20. Poi sento male”. A breve il risultato della risonanza: “Il problema, probabilmente, nasce dal nervo sciatico, come in origine, nel febbraio 2021. A ore, stilato dal radiologo Enzo Pacciani, avrò il referto della risonanza: in prima battuta è però emerso che proprio lì c’è qualcosa che non va”, ha spiegato la marciatrice.

Palmisano ha parlato quinidi delle motivazioni necessarie per il suo ritorno: “Sono stanca e frustrata, ma se il referto confermerà la prima ipotesi, ancora pronta a lottare. Dovrò tornare a Bologna, dove sono stata operata all’Istituto ortopedico Rizzoli dall’equipe del dottor Dante Dallari. C’è il caso che debba sottopormi a cicli di cortisone. Ho bisogno che qualche lampadina si accenda, diversamente chi me lo fa fare?”. L’atleta olimpica però non ha ancora rinunciato al suo obiettivo: “Il mirino, nonostante tutto, resta su Parigi 2024“.

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