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‘Dante, l’esilio di un poeta’ ci fa scoprire l’Italia. Un’idea geniale per un turismo culturale alternativo

‘Dante, l’esilio di un poeta’ ci fa scoprire l’Italia. Un’idea geniale per un turismo culturale alternativo
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Concepito per i 700 anni di Dante, compromessi parzialmente dalla pandemia, ha voluto offrire una nuova immagine del Poeta fuggiasco, ma indomito. È un lungo percorso tra luoghi immutati nel tempo, borghi, rocche, visitati dal regista turista e dal giovane fotografo che insegue inutilmente innamorato una novella Beatrice. Un cantore inatteso che declama le terzine dantesche, nelle vesti di un senzatetto, interpretato da un bravo Gigi Savoia.

C’è molta architettura e natura in questo docufilm, anzi sono il filo conduttore per raccontare un Dante inedito che intrecciava relazioni diplomatiche con i vari casati per avere protezione e riparo da Firenze che l’aveva condannato a morte. Un esilio dorato, si direbbe, in castelli, in corti ricche generose e sontuose la cui presenza però è tramandata oralmente e non con tracce documentali.

Il Poeta non doveva lasciare il segno dei suoi passaggi essendo un ricercato e questo ha scatenato nel tempo una ridda di polemiche e rivalità tra Comuni che si contendonono l’autenticità della sua permanenza. “Il nostro è stato un viaggio reale e visionario che, partendo dai luoghi e attraversando alcune delle pagine più significative della produzione dantesca, vuole provare a stimolare nuove prospettive, suggestioni e incantamenti” spiega il regista Fabrizio Bancale.

C’è sicuramente riuscito raccontando con una splendida fotografia e le testimonianze non tediose e didattiche di illustri dantisti e personaggi dei luoghi. Così si spazia tra la Garfagnana, la Lunigiana, presso i Malaspina, dai nobili e rassicuranti Conti, una delle casate più antiche al mondo, poi il Casentino, quindi Verona, ospite di Cangrande della Scala, Padova e Ravenna dove si conclude il viaggio.

Non solo è piacevole e ben interpretato, ma si propone anche come un’idea geniale per un viaggio a tema per le prossime vacanze: seguire le mete di Dante esiliato. È senz’altro un modo di pensare il turismo culturale in modo alternativo, come faccio io da anni. Le abbazie, i grandi pittori, gli architetti del Rinascimento e altri temi, un motivo in più per riscoprire l’Italia in tutta la sua bellezza.

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