“Chiedo ai mie colleghi di sorroporsi al test tossicologico del capello”. La richiesta piomba nel mezzo di una seduta d’Aula a Palazzo dei Normanni, sede dell’Assemblea regionale siciliana. L’invito è del consigliere regionale di Sud chiama Nord ed ex inviato delle Iene Ismaele La Vardera, alla guida di un integruppo che si occuperà del fenomeno del consumo di droghe tra i giovani. E dopo la proposta, ecco le prime adesioni: il presidente dell’Ars Gaetano Galvagno ha aderito immediatamente, mentre il vice presidente e coordinatore siciliano del Movimento 5 stelle, Nuccio Di Paola, si è subito messo in coda: “Allora voglio essere il secondo”. Anche se qualcuno storce il naso, sia in Forza Italia che in Fratelli d’Italia e considera l’iniziativa poco più che una mossa demagogica.

L’intergruppo – Il gruppo, sul “fenomeno del consumo di droghe negli adolescenti” è costituito da tutte le forze politiche ed è stato costituito i primi di marzo. “È importante – ha spiegato oggi il La Vardera regionale – che questo Parlamento mandi un segnale chiaro ed inequivocabile a chiunque faccia utilizzo di droghe. Noi dobbiamo essere un esempio da seguire per tutti e per questo ho chiesto ufficialmente al presidente dell’Assemblea, Gaetano Galvagno, la possibilità di istituire un presidio che permetta ai nostri colleghi di fare il test del capello”. E l’invito è già stato largamente raccolto a Sala d’Ercole, anche se non mancano i mugugni. “Sono felice – ha detto La Vardera – che l’assemblea ha sposato questa iniziativa. Questo intergruppo nasce con l’idea di aiutare i giovani a stare lontani dalle droghe e soprattuto dal crack. Ho sentito il presidente e mi ha detto che autorizzerà l’accesso di esperti per il test e che lui sarà il primo a farlo”. Per questo motivo, La Vardera, proporrà di incaricare l’Unità operativa sul “Controllo Qualità e Rischio Chimico”, centro di riferimento tossicologico regionale e centro di riferimento del sistema allerta precoce nazionale per le nuove droghe.

“Partecipi anche la stampa” – “Dal centro tossicologico della regione Sicilia – racconta La Vardera – mi hanno spiegato che ogni centimetro di capello analizzato ci darà informazioni di consumo pregresso di circa un mese. Adesso concorderò con il presidente dell’assemblea Gaetano Galvagno, una data utile – che renderemo pubblica – per istituire un presidio temporaneo direttamente all’interno di Palazzo dei Normanni in modo che i miei colleghi, potranno aderire liberamente all’iniziativa. Chiederò inoltre alla stampa di partecipare al fine di rendere questo processo il più trasparente possibile”.

Il presidente dell’Ars: “Iniziativa da condividere” – L’iniziativa, come detto, ha visto il plauso del presidente Galvagno che ha promesso di essere il primo a farlo, invitando di fatto tutti gli onorevoli a fare altrettanto. Lo stesso presidente inoltre, nei prossimi giorni spiegherà come e con quali modalità, i deputati potranno far il test del capello – esame tossicologico che rileva l’abuso o l’uso improprio di droghe fino a 90 giorni di distanza – e farlo pervenire in Assemblea. “È giusto – ha detto Galvagno – che i siciliani vengano informati se i propri rappresentanti fanno uso di droghe. Mi sottoporrò volontariamente al test ed invito i colleghi a fare altrettanto. La mia adesione all’intergruppo è ovviamente scontata, così come l’esame clinico. Credo che questo sia un passaggio importante per cominciare a ridare credibilità alla politica. Evitiamo dibattiti stucchevoli, diamo subito l’esempio e trasformiamo questa Assemblea in una casa di vetro. È un primo piccolo passo, ma ritengo sia coraggioso e di grande responsabilità: sottoponiamoci ad un esame clinico sulla tossicodipendenza”.

Pd e M5S: “Noi ci siamo”- E dai gruppi e dai responsabili del Pd e del Movimento cinque stelle arriva un’adesione convinta. “Figuriamoci se non aderisco – dice il capogruppo Dem, Michele Catanzaro – penso che qualunque iniziativa utile a sensibilizzare i giovani contro l’uso delle droghe sia sempre da sostenere. Ovviamente, sarà compito nostro passare dalle parole ai fatti”. Già in Aula era arrivato il sostegno del coordinatore siciliano dei grillini. Nuccio Di Paola: “Sarò il secondo a farlo, dopo il presidente delll’Ars”. Poi, la battuta: “Spero ci sia un sistema alternativo al prelievo dei capelli, per chi non è provvisto”. E il via libera all’iniziativa arriva anche da Gianfranco Micciché, da poco ex coordinatore di Forza Italia e attualmente al Gruppo Misto: “Facciamo questo test in qualsiasi momento, per me nessun problema”.

I “sì, però” di Forza Italia e Fdi – Se il presidente meloniano Galvagno ha aderito con entusiasmo all’iniziativa, un po’ più freddo è il capogruppo di Fratelli d’Italia, Giorgio Assenza: “Io il test lo posso fare anche adesso – dice – ma ritengo questa iniziativa un po’ demagogica”. Non usa quella parola, ma la posizione di Stefano Pellegrino, capogruppo di Forza Italia, non è molto diversa: “Noi di Forza Italia – assicura – ci sottoporremo al test, ma lo consideriamo sostanzialmente inutile, per più di un motivo. Sono certo, infatti, che nessuno dei deputati dell’Ars risulterà positivo a qualsivoglia sostanza venisse cercata. Inoltre, quello dell’Assemblea regionale siciliana – aggiunge – non sarebbe comunque un campione rappresentativo. A questo punto, avrebbe senso allargare questo tipo di esami ad altri settori come anche le forze dell’ordine, chi lavora nei tribunali, chi lavora negli assessorati. Se si facesse in tutte le pubbliche amministrazioni avrebbe un senso, così certamente meno”. Ma si partirà da qui. Adesso resta solo di conoscere la data in cui sarà operativo il presidio interno a Palazzo dei Normanni. Poi sarà la volta dei test. Per chi deciderà di farlo.

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