Premesso che non necessariamente c’è una migrazione chimica, la quantità rilasciata è comunque bassa. “Il problema è in realtà di lunga portata, di accumulo negli anni. Noi tutti siamo esposti agli interferenti endocrini, che io chiamo ‘i nostri nuovi compagni di vita’. Sono presenti in alcuni abiti, in casa, in certi cibi, ovunque”. Così, raggiungere la soglia limite non è difficile. In più, avverte Atzori, c’è l’effetto cocktail, cioè la reazione con altre sostanze chimiche e il conseguente aumento del rischio. “Gli studi non sono sempre concordanti, perciò non sempre è certo un rapporto diretto quantificabile causa-effetto”. In nome del così detto principio di precauzione, la Ue ha adottato vari regolamenti per limitare tali sostanze. “In particolare è stato ridotto il limite per il bisfenolo A, passato da 600 a 50 parti per miliardo”. Bandito in biberon e alimenti per l’infanzia, il bisfenolo A non è purtroppo l’unico “cattivo” della situazione, ci possono essere altri composti nocivi. Servirebbe una normativa più restrittiva, ma intanto come godersi una pizza in tutta serenità?

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I cartoni per la pizza sono tossici? Usarli come piatto su cui mangiare potrebbe essere pericoloso: ecco come riconoscere i contenitori a norma

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